L'articolo della domenica

Non saranno i fanatici a salvare il Paese

Abbiamo bisogno di razionalità e fermezza non di odio e violenza

L'essere umano ha in sé innumerevoli capacità e tendenze spesso in contrasto fra loro. Certe società hanno utilizzato alcune di queste capacità, altre quelle opposte. Sparta era una società guerriera che dava importanza solo alla disciplina militare. La Firenze di Michelangelo la dava all'arte. Vi sono città o gruppi sociali e commerciali dove conta solo il denaro, e gruppi religiosi dove tutto dipende dal soprannaturale. Una distinzione fondamentale della nostra mente è quella tra l'orientamento scientifico e quello fideistico. Nel pensiero scientifico il principio guida è la ricerca della verità. Lo scienziato, quando l'esperimento gli dimostra che aveva torto, accetta il risultato, non lo nega. Tutto il contrario nell'atteggiamento fideistico - religioso o politico - in cui la gente ha una credenza incrollabile e rifiuta anche l'evidenza se è in contrasto con la sua credenza. I marxisti credevano che, annientando i capitalisti, l'uomo sarebbe diventato buono. Altri, seguendo Hitler, erano convinti che tutti i mali del mondo fossero causati dagli ebrei. Nel nome di queste fedi sono stati compiuti massacri dei nemici e uccise persone di altissimo valore. Nella rivoluzione francese è stato ghigliottinato Lavoisier, il creatore della chimica moderna, Stalin ha fatto morire in Siberia il genetista Vavilov che poteva salvare l'agricoltura sovietica. Hitler avrebbe mandato nelle camere a gas Freud ed Einstein. Quando l'uomo razionale incontra il fanatico resta annichilito, si accorge che l'altro lo odia e vorrebbe solo annientarlo. Guardiamo quali sciagure provoca il fanatismo religioso in Medio Oriente. Ma anche la nostra vita politica è stata intollerante ed oggi vi si è aggiunto un movimento carico di odio e di violenza. Per questo è doveroso chiedere agli studiosi, agli intellettuali e ai giornalisti di condannare con decisione tutte le tendenze violente e irrazionali, e di fare ogni sforzo, anche su se stessi, per evitare la rissa e il disordine. La nostra democrazia ha bisogno di fermezza e di razionalità.

Le sole qualità che ci porteranno fuori dalla tempesta in cui ci siamo cacciati.

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