Elezioni Regionali

Alberto Cirio, chi è il candidato del centrodestra in Piemonte

Il centrodestra ha ribadito la propria fiducia nei confronti della candidatura presidente uscente della regione: se effettivamente Partito democratico e Movimento 5 Stelle si presenteranno divisi, la sua strada verso il bis è spianata

Alberto Cirio, chi è il candidato del centrodestra in Piemonte

A poco più di due mesi dalla data del voto, il centrodestra ha già chiaro in mente quale sarà il candidato a presidente di Regione per il Piemonte: Alberto Cirio, governatore uscente, è stato infatti ampiamente confermato dalla coalizione che sta governando attualmente l'Italia nonché il medesimo territorio a Nord-Ovest del nostro Paese. In una nota congiunta diramata nello scorso febbraio, Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e Udc hanno annunciato ufficialmente il loro sostegno comune all'amministratore piemontese, pronto ad affrontare il suo eventuale secondo mandato nel caso in cui gli elettori gli rinnoveranno la fiducia in occasione dell'apertura delle urne l'8 e il 9 giugno prossimi, in concomitanza con le Europee. E non è escluso che nelle prossime settimane si possano aggregare anche Azione e Italia Viva, come già capitato in Basilicata.

Ancora non si conosce con precisione invece chi sarà l'avversario diretto di Cirio nella sfida per salire negli uffici del Grattacielo della Giunta regionale del Piemonte. Perché, se è vero che il Partito democratico ha indicato nella figura di Gianna Pentenero la propria scelta, nel campo largo del centrosinistra si è verificata una vera e propria spaccatura con il Movimento 5 Stelle che ha dichiarato che non avrebbe mai appoggiato l'assessora alla Sicurezza del Comune di Torino in quanto considerata troppo vicine a esperienze piemontesi dei governi di Mercedes Bresso e Sergio Chiamparino che erano a favore di grandi opere come il Tav. Nei prossimi giorni si saprà chi sarà il candidato ufficiale dei grillini; sempre che non arrivi la mossa sorprendente dell'ultimo minuto che farebbe riappacificare Pd e M5s. Nel frattempo il centrodestra ha già scaldato i motori.

La gavetta politica ad Alba

Alberto Cirio nasce a Torino il 6 dicembre 1972 da famiglia di agricoltori della provincia di Cuneo. Lui stesso diventa a sua volta contadino e, intanto, si laurea in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi del capoluogo piemontese. La sua carriera politica comincia con la candidatura al consiglio comunale di Alba alle elezioni amministrative del 1995 tra le liste della Lega Nord di Umberto Bossi: in quella circostanza sostiene ill sindaco uscente centrista Enzo Demaria, ottenendo 100 preferenze e risultando il primo dei non eletti. Il 4 maggio di quell'anno viene poi nominato vicesindaco della giunta comunale di Alba guidata da Demaria, rimanendo in carica fino al 25 ottobre 1997. Due anni più tardi, il 7 luglio, viene confermato nuovamente vicesindaco di Alba nella nuova giunta di centrodestra guidata da Giuseppe Rossetto.

Nel 2004, ecco che arriva il passaggio dalla Lega Nord a Forza Italia di Silvio Berlusconi: nelle nuove elezioni comunali piemontesi Cirio si ricandida a consigliere comunale di Alba e risulta eletto con 941 voti di preferenza, per poi venire successivamente ribadito per la terza volta a vicesindaco del comune langarolo sempre sotto la gestione Rossetto. Un anno dopo c'è il debutto alle Regionali del Piemonte a sostegno del presidente uscente Enzo Ghigo: Cirio entra in Consiglio grazie alle 10.880 preferenze ottenute nella circoscrizione di Cuneo. Durante il periodo immediatamente successivo ricopre diversi incarichi nella sua militanza politica: è infatti vicepresidente dell'Ente Turismo Alba, Bra, Langhe e Roero, presidente dell’Ente Fiera Nazionale del Tartufo Bianco d'Alba e vicepresidente dell'Albese Calcio.

Alberto Cirio: da assessore regionale a governatore

Nel 2010, altra svolta istituzionale: ricandidandosi con Popolo della Libertà in Piemonte in appoggio del leghista Roberto Cota, Cirio viene rieletto consigliere regionale (con 14.527) e viene poi nominato assessore all'Istruzione, Turismo e Sport nella giunta del Piemonte tornata al centrodestra. L'esperienza termina bruscamente con un anno di anticipo rispetto al previsto con la decadenza dello stesso Cota e così, nel 2014, c'è anche spazio per un'avventura nel Parlamento europeo: Con Forza Italia, nella circoscrizione Italia nord-occidentale, vola nelle sedi di Bruxelles e Strasburgo con 35.388 voti di preferenze. Alla conclusione della legislatura Ue, proprio grazie a lui il Piemonte cambia "colore", passando nuovamente nelle mani del centrodestra. Il 26 maggio 2019, con un'affluenza del 63,3%, Alberto Cirio diventa il nuovo presidente della Regione ricevendo il 49,8% dei consensi. Il governatore uscente di centrosinistra, Chiamparino (35,8%), fallisce nella difficile impresa di fermare l'avanzata che ha contraddistinto tutto il Nord e il Centro Italia; si ferma al 13,6% il candidato dei 5 Stelle, Giorgio Bertola.

Subito dopo la vittoria, l'esponente forzista aveva commentato: "E adesso si corre, scarpe da ginnastica ai piedi. Perché il Piemonte ha bisogno di energia. Ha bisogno di un'altra velocità". Da questo punto di vista era stato molto eloquente e inequivocabile la sua frase sulla linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione. "Si farà senza se e senza ma, perché era nel programma del centro destra delle politiche dello scorso anno e ancor più c’è nel mio programma di governo della Regione Piemonte - aveva affermato cinque anni fa -.

Tutti i candidati che hanno sostenuto la mia candidatura hanno firmato un impegno molto chiaro per dire sì alle infrastrutture e sì alla Tav, perché troppo spesso in Italia siamo stati vittime dei singoli e delle minoranze e io non volevo ci fossero dubbi".

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