Elezioni Europee

Elezioni europee 1984, la morte di Berlinguer e l'unica vittoria storica del Pci

La scomparsa prematura dello storico segretario del Partito Comunista influenzò l'esito del voto di quarant'anni fa per l'Ue: il movimento di estrema sinistra diventa il più votato in Italia per la prima (e unica) volta

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Le seconde elezioni europee della storia avvengono in un anno che sta già per assorbire i cambiamenti più importanti del decennio '80. In quel 1984, infatti, l'Italia deve fare i conti con importanti eventi politico-sociali: l'omicidio di Giovanni Fava, il nuovo concordato Italia-Santa Sede, il duplice terremoto in Lazio, Abruzzo e Molise, l'uscita al cinema dell'ultimo grande capolavoro diretto da Sergio Leone ("C'era una volta in America") l'emissione di 366 mandati di cattura in base alle rivelazioni di Tommaso Buscetta e la strage sul rapido 904. È in quindi in questo contesto che i cittadini italiani sono chiamati alle urne il 17 giugno per scegliere i loro nuovi rappresentanti a Bruxelles e Strasburgo dopo il voto comunitario in assoluto svolto cinque anni prima.

Agli altri nove Paesi presenti nel 1979 si aggrega pure la Grecia. Dal punto di vista complessivo (affluenza generale del 59%) i risultati vedono una buona affermazione del Gruppo Socialista, che guadagna 17 seggi (130), davanti al Partito Popolare Europeo (110). In ogni caso, quello che si può notare è che le grandi formazioni politiche guadagnano membri parlamentari a discapito delle piccole formazioni e degli indipendenti. Per la prima volta, inoltre, i Verdi-Regionalisti (il cosiddetto Gruppo Arcobaleno) e l'estrema destra riescono a costituire un proprio gruppo parlamentare. Quelle dell'84 saranno le ultime elezioni europee senza Spagna e Portogallo: i due Paesi iberici organizzeranno delle nuove consultazioni straordinarie apposite nel 1987. Come presidenti dell'Europarlamento vengono eletti per il biennio e mezzo 1984-1987 il francese Pierre Pflimlin (RPR, Partito Popolare Europeo), mentre toccherà al britannico Charles Henry Plumb, (Partito Conservatore, Democratici Europei) la presidenze per la seconda parte della legislatura (1987-1989).

L'unico del Pci alle Europee

In Italia, nel dettaglio, lo scossone alle urne (con affluenza dell'82,4% è figlio di quello che succede di politicamente rivelante il precedente 11 giugno. Quattro giorni prima Enrico Berlinguer sta tenendo un comizio a Padova, sul palco di piazza della Frutta. Durante il suo intervento, il leader del Partito Comunista è colpito da un ictus che lo costringe a una pausa mentre si appresta a pronunciare la frase: "Compagni, lavorate tutti, casa per casa, strada per strada, azienda per azienda". Alla fine del comizio rientra in albergo, dove si addormenta sul letto della sua stanza, entrando subito in coma. Dopo il consulto con un medico, Berlinguer viene trasportato all'ospedale Giustinianeo e ricoverato in condizioni drammatiche. Muore l'11 giugno a causa di un'emorragia cerebrale. Il comunicato del sovrintendente sanitario afferma che il politico sardo era venuto a mancare alle 12:45.

Il funerale, a cui partecipa più di un milione di persone, si svolge a Roma il 13 giugno successivo. Il corteo con la bara sfila dalla sede del Pci, in via delle Botteghe Oscure, e a piazza San Giovanni. Persino il segretario del Movimento Sociale Italiano, Giorgio Almirante si reca a rendere omaggio al feretro del leale avversario di sempre, suscitando lo stupore della folla in coda per entrare nella camera ardente. Sulla scia della commozione suscitata anche a chi non avrebbe mai votato per i comunisti, avviene per la prima e unica volta il sorpasso storico del Pci ai danni della Democrazia Cristiana. Nello storico delle elezioni tenute in Italia a livello generale questa si rivelerà l'unica circostanza in cui il movimento di estrema sinistra si classifica (per un soffio) come il partito più votato: 33,3% (11.714.428 di voti) contro il 33,9% della Balena Bianca (11.583.767 di preferenze). Il Psi completa il podio (11,2%).

Cresce di un punto percentuale il Msi (6,4%) mentre debutta la Lega - allora ancora chiamata Liga Veneta - con lo 0,4%.

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