Il bianco e il nero

"Armi di distruzione di massa", "Le minacce degli anarchici": lo scontro

Il caso di Alfredo Cospito e le proteste degli anarchici continuano a tenere banco. Ecco le opinioni di Paola De Micheli e Elisabetta Gardini

"Il governo usa armi di distruzione di massa". "No, le minacce degli anarchici sono evidenti"

Il caso di Alfredo Cospito e le proteste degli anarchici continuano a tenere banco. Per la rubrica Il bianco e il nero abbiamo sentito l'ex ministro Paola De Micheli e Elisabetta Gardini, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera.

Cospito deve restare al 41-bis?

De Micheli: “È una decisione che spetta alla magistratura e al Ministero della Giustizia alla luce di tutti gli elementi in loro possesso, non è una decisione che spetta alla politica. In termini assoluti sono contraria all’abolizione del 41bis, una misura che si è dimostrata utile ed efficace nel contrasto alle mafie e alla criminalità”.

Gardini: “Secondo Fratelli d’Italia Cospito deve assolutamente rimanere al 41-bis. Chi si è macchiato di reati gravi come la gambizzazione di un dirigente d’azienda e – non solo non si è pentito – ma usa addirittura la propria reclusione come megafono delle proprie battaglie, spalleggiato dai capi della criminalità organizzata e della mafia, non può farla franca”.

Il centrosinistra è sceso in piazza contro il pericolo fascista, ma non crede che in questo momento storico siano più pericolosi gli anarchici?

De Micheli: “La violenza va condannata a prescindere, il pericolo è rappresentato da tutti coloro che vi ricorrono ponendosi in contrasto con i valori della nostra Costituzione. I fatti di Firenze sono molto gravi avendo addirittura coinvolto alcuni studenti; la censura del Ministro Valditara nei confronti della preside Savino è stata sconcertante, l’ambiente educativo deve essere sempre protetto e libero”.

Gardini: “Sono sotto gli occhi di tutti le intimidazioni e le devastazioni dei cortei degli anarchici nei giorni scorsi e nei mesi passati. È evidente come una sinistra a corto di argomenti preferisca agitare uno spettro come il pericolo fascista, puntualmente tirato fuori, ma altrettanto tempestivamente ignorato dai cittadini italiani che nella cabina elettorale preferiscono scegliere chi si batte per tematiche reali e concrete, vissute ogni giorno”.

Meloni e Valditara appesi a testa in giù. C'è il rischio che si torni a un clima stile anni '70 anche nelle scuole?

De Micheli: “Lascerei gli anni ’70 al loro posto, mi sembrano dei paragoni del tutto fuori luogo. Lo striscione esposto sul muro di una scuola è un atto da condannare in toto, come già puntualmente fatto dal dirigente scolastico dell’istituto”.

Gardini: “La raffigurazione del presidente Meloni e del ministro Valditara a testa in giù è solo l’ultimo esempio in ordine cronologico della violenza dialettica proveniente da una precisa parte politica che magari si batte per il rispetto dei diritti del mondo femminile e poi si lascia andare a minacce, insulti e oscenità di ogni tipo contro il primo presidente del Consiglio donna. Certi messaggi non ci intimidiscono, ma di certo non devono cadere nel vuoto e tutti dobbiamo abbassare i toni per far sì che la politica torni a basarsi sul confronto e non sullo scontro”.

Secondo lei, il governo ha sbagliato qualcosa nella gestione di questi temi?

De Micheli: “Credo che il governo li abbia usati in più di un’occasione come 'strumenti di distrazione di massa', funzionali a distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica dai tanti ripensamenti dell’esecutivo fin dall’insediamento e dagli imbarazzi internazionali delle ultime settimane”.

Gardini: “Governo, dal mio punto di vista, non ha sbagliato nulla. Lo Stato non può arretrare di fronte a minacce e ricatti. Le grida scomposte che arrivano dalle sinistre sono strumentalizzazioni da rispedire al mittente. Non hanno argomenti né idee da proporre, evitano sempre di entrare nel merito delle questioni e praticano l’insulto come strategia”.

Cosa dovrebbero o non dovrebbero fare le opposizioni per rasserenare il clima che si è creato?

De Micheli: “Quando si governa si ha sempre una responsabilità più grande. Inoltre le opposizioni non hanno esacerbato il clima, ricordo che alcuni membri di governo hanno assunto atteggiamenti poco istituzionali in più di una occasione. Il Partito democratico continuerà ad evidenziare gli errori di questo governo, senza ambiguità e senza sconti; lo farà ascoltando le tante persone che rappresenta e riportando le loro istanze. Noi abbiamo una diversa visione del futuro del Paese e le nostre proposte saranno concrete e sostanzialmente diverse da quelle del governo”.

Gardini: “Le opposizioni dovrebbero fare quello che giustamente chiedevano a noi quando eravamo minoranza: fare una opposizione responsabile, pensando all’interesse dell’Italia. Questi sono temi sui quali si deve stare a fianco dello stato, dalla parte della legalità, senza esitazioni.

Ma temo che dovremo aspettare un bel po’”.

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