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Hollande si fa l'amante. Sconfitta la donna di potere

Antipatica, ringhiosa, caparbia, rigida, Valérie Trierweiler, compagna di Hollande, è una donna di potere. Ma questa volta suo malgrado deve battere in ritirata

Hollande si fa l'amante. Sconfitta la donna di potere

È che una donna di potere (come del resto un uomo di potere) può tanto, ma non può tutto. Spesso fa del controllo un'ossessione, si convince di riuscire ad addomesticare le cose e le persone, si illude che la vita le obbedisca, stia mansueta ai ritmi della sua agenda. Sempre. Poi invece c'è qualcosa che, da qualche parte, inevitabilmente le sfugge. Tipo un compagno. Che magari «se la dà» in moto e con un casco in testa per camuffarsi o proprio per sentirsi un adolescente e «rombare» dall'amante. Una giovane, carina, non di potere (l'attrice Julie Gayet nella fattispecie, una che probabilmente Valérie Trierweiler liquiderebbe a sopracciglio increspato con un indignato «squallida sciacquetta») ma che intanto è quella da cui lui (François Hollande, il presidente di Francia) corre. Mollando Valérie.

Forse non è poi così vero che il potere è erotico. O almeno lo è fino a un certo punto, fino a quando, come si direbbe durante una partita a poker, «non vai a vedere» cosa c'è dietro. Fino a quando non lo spogli (il potere). In senso nemmeno troppo figurato.

Valérie è costituzionalmente, profondamente una donna di potere: lo era quando lavorava come giornalista e prestava scientifica attenzione a chi intervistare, lo era quando varcava la soglia dell'Eliseo come anticonvenzionale (perché non sposata) première dame mentre teneva «al guinzaglio» un domato Hollande neo-presidente opportunamente sottratto alla mamma dei suoi figli, Ségolène Royal. E lo è stata ancora di più dopo: facendo punire gli ex colleghi che osavano scrivere male di lei, facendo il vuoto attorno al «budinoso» François, allontanando Ségolène a colpi di gelosie domestiche e di tweet pubblici. Antipatica, ringhiosa, caparbia, rigida. Ma poco, per nulla sexy, evidentemente. Non per il suo uomo, evidentemente. Non con in dosso la metallica lingerie della prepotenza. Il grigio, goffo, gelatinoso ma innamorato Hollande che si ribella al «rottweiler» biondo e doverista per scappare dall'attricetta intensa e di sinistra ci fa più simpatia di quando invade il Mali chiedendo i soldi a noi (europei), di quando si fa tirare per la giacca di pessimo taglio da Angela Merkel agli incontri ufficiali, di quando si presenta con la cravatta annodata storta e guida la Francia verso la rovina. Ma vedere Hollande fuggire da Valérie... Tradire (e punire) la Crudelia dell'Eliseo è la prima mossa sensata del suo insensato governo.

Il primo «rigurgito» maschio da quando lo hanno soprannominato «budino».

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