India, i marò accusati di omicidio. Roma richiama l'ambasciatore

I militari accusati di omicidio e associazione a delinquere. La Farnesina richiama l'ambasciatore italiano a Nuova Delhi

India, i marò accusati di omicidio. Roma richiama l'ambasciatore

È stata formalizzata l’accusa per omicidio nei confronti dei due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, agli arresti in India. Il team inquirente, guidato dal commissario di polizia di Kochi, MR Ajith Kumar, ha depositato il dossier con i capi d’accusa nei confronti dei due militari arrestati lo scorso 20 febbraio dopo la morte di due pescatori indiani, Ajesk Binki e Gelastine, scambiati per pirati. Nell’atto di accusa ci sarebbe anche l’esatta localizzazione del luogo dell’incidente, ovvero all’interno delle 22 miglia dalla costa e quindi nella fascia contigua che consente a uno Stato diritto di controllo sulle navi in transito. Interviene la Farnesina: l'ambasciatore italiano a New Delhi è stato richiamato a Roma per consultazioni riguardo alla vicenda.

La decisione era attesa. Domani si sarebbe infatti concluso il periodo di novanta giorni previsto dalla legge indiana per la carcerazione preventiva, dopo il quale sarebbe scattata la possibilità della libertà dietro cauzione. L’annuncio della presentazione dei documenti da parte del commissario Ajith Kumar, capo del Gruppo speciale investigativo incaricato delle indagini sull’incidente, è giunto proprio mentre il sottosegretario agli Esteri Staffan de Mistura e la delegazione italiana si trovavano a colloquio con i militari italiani nel carcere di Pujapoora. E a qualche ora dall’incontro dello stesso De Mistura con il chief minister del Kerala, Oommen Chandy, previsto per l’inizio del pomeriggio. Secondo il quotidiano The Indian Express che sostiene di avere avuto accesso al documento, Kumar chiederà il processo di Latorre e Girone in base a quattro sezioni del codice penale: 302 (omicidio), 307 (tentato omicidio), 427 (azioni che hanno comportato danni) e 34 (associazione per delinquere). "In aggiunta - spiega il giornale - nell’elenco delle accuse è indicata anche la violazione della Convenzione internazionale per la repressione di atti illeciti contro la sicurezza della navigazione marittima del 1988 che stabilisce la giurisdizione territoriale di uno Stato fino a 200 miglia nautiche dalla costa".

Nel frattempo si muove la Farnesina.

Una nota del ministero degli Esteri ha, infatti, riferito che "alla luce degli sviluppi della situazione in Kerala e dei capi di imputazione a carico dei due militari italiani", l'ambasciatore a New Delhi Giacomo Sanfelice è stato richiamato a Roma per "consultazioni con il governo".

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