Mario Monti non vuol sentir parlare di alleanze: il suo movimento "non è con qualcuno, nè contro nessuno, ma con gli italiani che sostengono certe idee".
Non sta con la sinistra di cui "siamo elettoralmente avversari, a maggior ragione della sinistra di Vendola" e che preoccupa per "la forte influenza della Cgil". Non sta con il Pdl con cui "non c’è il disegno di un’alleanza". Soprattutto non sta con Silvio Berlusconi, che "non favorisce l’emergere delle voci riformiste" e che lo ha ferito nel "mio orgoglio professionale e umano": "Chi quattordici mesi fa mi ha lasciato il posto dice che l’economia andava bene e ora si è creato un disastro", ha detto il Prof presentando i suoi candidati in Lombardia.
Ci sarà però, dopo il voto un "dialogo sui contenuti che esiste con alcuni schieramenti del Pdl come del Pd" per "unire e federare i riformisti". L'importante per il Professore è continuare nel cammino di riforme intrapreso: sarebbe "paradossale" che, dopo "un lavoro doloroso, non ci fossero benefici per la nostra comunità". E ha aggiunto: "Nessuno dei due poli così ricostituiti dà, secondo me, la garanzia di volere fino in fondo e comunque di riuscire ad andare avanti con le riforme".
Anche su Mps Monti non accetta critiche:"Non ho accusato nessuno, ho solo dato spiegazioni rigorose per quanto riguarda il comportamento del mio governo. Ho detto che le commistioni tra banche e politica sono molto pericolose sia in Italia che altrove e che il Pd ha sempre avuto molta influenza su Siena e sulla fondazione, non facendo però alcuna considerazione specifica".
A chi lo accusa di aver candidato un ex dirigente Mps, il Prof replica: "Il nostro candidato, che non conosco, è stato segnalato dal territorio e non sapevo che fosse stato del Pd, né di quale ala o vendemmia del Pd fosse. So solo che lui, come tutti i candidati ha firmato la dichiarazione di non avere condanne passate in giudicato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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