Prima il caso Soumahoro, poi il Qatargate: sono bastate poche settimane per far crollare a terra le lezioncine della sinistra dall'alto della sua presunta superiorità etica. Anche sul tema immigrazione la galassia rossa ha ben poco da sproloquiare. Il motivo lo ha spiegato Matteo Piantedosi che, seppure senza fare un riferimento esplicito, ha messo a tacere la doppia morale che arriva costantemente dalla sinistra nostrana.
Piantedosi zittisce la sinistra
Il ministro dell'Interno, intervistato da La Repubblica, se l'è presa con chi "predica la solidarietà e l'accoglienza sulle agenzie di stampa ma poi, quando sul territorio si devono accogliere migliaia di migranti irregolari, tutti condividono le criticità di un sistema senza regole". Il titolare del Viminale ha fatto notare che tutto ciò avviene perché è stato deciso di far sbarcare i migranti in tutti i porti italiani "e non più soltanto in Calabria e Sicilia dove le strutture sono sotto stress".
Piantedosi ha messo a tacere anche le voci dei gufi rossi su presunte divisioni all'interno del governo e della maggioranza: "C'è un clima costruttivo e collaborativo". Infatti i primi provvedimenti sono stati approvati con tempestività e la manovra, ad esempio, è stata varata in anticipo rispetto ad altri esecutivi in carica da maggiore tempo. Inoltre ha risposto in maniera secca a chi lo accusa di essere feroce ed eccessivamente duro: "Ho alle spalle oltre 30 anni di carriera da funzionario dello Stato. Sfido chiunque a mettere in discussione la grande attenzione all'impatto sociale di ogni scelta che ho fatto".
La stretta sulle Ong
Da pochi giorni il Consiglio dei ministri ha approvato la stretta sulle Ong, con l'intenzione di sanzionare le navi delle Organizzazioni non governative che non rispettano le regole. La regolamentazione dell'attività delle Ong è stata ritenuta necessaria: "L'attività delle Ong è determinante per quanto riguarda gli arrivi provenienti dalla Tripolitania, costituendo circa un terzo degli sbarchi complessivi in Italia".
In tal senso ha citato una serie di dati che mette in luce come l'attività complessiva delle Ong "sia concentrata su quella rotta" e abbia "un effetto incentivante" delle partenze da quell'area: "Quest'anno hanno condotto in Italia in totale 11.892 persone, di cui 11.076 provenienti dalla Tripolitania (93,2%) e solo 816 da altre regioni (6,8%)". Da qui la sferzata: "Le Ong, chissà perchè, si concentrano solo sulla rotta dalla Tripolitania e incentivano le partenze. Il 93 % delle persone che soccorrono parte da lì. Come mai?".
In tema immigrazione la volontà dell'esecutivo resta quella di difendere i confini, "contrastando i criminali che si arricchiscono facendo partire soltanto chi paga ed è costretto a sottomettersi ai loro ricatti". Su questo fronte sono iniziati già a palesarsi i primi risultati che evidenziano un cambio di rotta rispetto al passato: "Gli ultimi due mesi del 2022 segnano un abbassamento della curva di incremento rispetto all'analogo periodo dello scorso anno".
Il piano sulla sicurezza
Il presidente Meloni ha annunciato che all'inizio del 2023 verranno affrontate diverse sfaccettature della questione sicurezza.
Sul tavolo potrebbero finire misure contro le baby gang e i femminicidi. Piantedosi ha confermato che gli uffici del Viminale sono al lavoro su alcune norme "per meglio contrastare alcuni fenomeni che negli ultimi tempi si sono affermati in maniera più insidiosa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.