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Quel «difetto» nel cosmo che ci ha salvato dall'annientamento

Ricercatori italiani scoprono un'asimmetria dell'universo che spiega perché la materia ha "vinto" sull'antimateria

Quel «difetto» nel cosmo che ci ha salvato dall'annientamento

Un antigelato di fragola sarebbe esattamente eguale al nostro gelato di fragola: stessa forma stesso sapore. Ad assaggiarlo però dovrebbe essere un nostro fratello cosmico fatto di antimateria. Basterebbero infatti appena un grammo e mezzo di antigelato di fragola e un grammo e mezzo della nostra lingua per produrre la stessa energia della bomba che distrusse Hiroshima. E infatti quando materia e antimateria sono in contatto si annichilano trasformando la loro massa in Energia. È incredibile che nessun pensatore di qualsiasi epoca e civiltà abbia mai avuto l'idea che potesse esistere questo fenomeno fisico - l'annichilazione - scoperto nel 1929 da un gigante della Scienza Moderna, Paul Dirac. L'annichilazione esige l'esistenza di particelle e antiparticelle, di Materia e di Antimateria, di Stelle e Galassie e di anti-Stelle e anti-Galassie.

Supponiamo che ci sia nell'universo un sistema planetario-solare simile al nostro, con miliardi di abitanti alcuni dei quali impegnati a studiare se esistono altre stelle con satelliti in cui possa esserci la vita come quella a loro familiare. Supponiamo che questi nostri fratelli del cosmo abbiano scoperto cose che noi ancora non abbiamo saputo scoprire. E supponiamo che essi abbiamo saputo inventare tecnologie tali da potere viaggiare con navicelle spaziali in grado di superare difficoltà dinanzi alle quali noi dobbiamo arrenderci.

Essendo questi nostri fratelli cosmici in grado di partire con le loro astronavi e sapendo molto più di tutto quello che noi sappiamo, dovrebbero sapere che alle origini dell'Universo, ai tempi del Big Bang, c'erano quantità eguali di particelle e di antiparticelle. Attraverso una serie di processi a loro ben noti, le particelle si sono trasformate in materia e le antiparticelle in antimateria fino a potere avere gelati e antigelati. Però osservando l'universo - come sappiamo fare noi, quindi anche loro - viene fuori che esso sembra sia fatto soltanto di materia. Appare quindi che di antimateria non ce ne sia più. Noi però abbiamo sulla Iss (Stazione Spaziale Internazionale) un esperimento progettato per darci certezza che non ci siano zone nell'universo in cui possa esserci una realtà fatta di antimateria. Essendo loro più bravi di noi, sanno che per essere sicuri è necessaria una prova sperimentale. E questa non esiste. Potrebbero quindi esserci nel mondo galassie e anti-galassie, stelle e anti-stelle. I nostri fratelli cosmici dovrebbero mettersi in contatto radio con noi per sapere se la materia di cui siamo fatti ha le cariche elettriche e nucleari opposte a quelle della loro materia che in questo caso sarebbe antimateria. Vediamolo in modo più esatto.

Le stelle sono fatte di materia, le anti-stelle di antimateria. Per avere la materia non basta avere antiparticelle. Sono necessarie ben altre due cose. La prima è la forza nucleare, la seconda è la forza elettromagnetica. La forza nucleare serve per incollare le particelle con cariche nucleari creando così i nuclei atomici. La forza elettromagnetica serve per incollare gli elettroni ai nuclei per fare gli atomi. Per avere un gelato sono necessarie tre particelle (protoni, neutroni ed elettroni) e due forze (nucleari ed elettromagnetiche). Per avere un anti-gelato sono necessarie tre antiparticelle (antiprotoni, antineutroni e antielettroni) e le stesse due forze. Se tutte queste cose obbedissero alle Leggi di simmetria C e P su cui sorvoliamo non sarebbe possibile capire come mai il mondo è fatto solo ed esclusivamente di stelle e galassie senza che ci sia alcuna evidenza per l'esistenza delle anti-stelle e delle anti-galassie. La via d'uscita è la simultanea violazione delle due Leggi di simmetria C e P, quindi di CP, come ci dicono i risultati dei ricercatori italiani al Cern e resi noti ieri.

Osservando la luce che viene dalle stelle e dalle galassie non è possibile stabilire se sono fatte di materia o di antimateria. Motivo: luce e anti-luce sono equivalenti. Ecco perché non è possibile per gli astronomi distinguere una stella da un'anti-stella. Né una galassia da un'anti-galassia.

Se sapessimo costruire astronavi in grado di andare su un'altra galassia dovremmo prima di tutto riuscire a comunicare con qualche nostro fratello cosmico. A lui chiederemmo di ripetere lo stesso esperimento fatto al Cern con la macchina Lhc. Otterrebbe gli stessi risultati. A questo punto gli chiederemmo di fare una verifica. L'anomalia nelle particelle ottenute con l'esperimento è legata a un segno della carica elettrica. Se questa carica elettrica è il contrario del segno delle cariche elettriche delle particelle leggere che fanno i suoi atomi allora lui è fatto di materia come siamo fatti noi. Se il segno è lo stesso allora lui è fatto di antimateria. In questo caso non sarà mai possibile pensare a un abbraccio. Possiamo parlare via radio, scambiarci qualsiasi segno di cordialità e anche di affetto, ma restare sempre lontani, lontanissimi.

Il prezzo da pagare se volessimo abbracciarli sarebbe l'annichilazione.

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