Nel Sud Italia si segnalano grandi manovre politiche in vista delle prossime elezioni Europee. I presidenti di Puglia e Campania, Michele Emiliano e Vincenzo De Luca, starebbero preparando un bello sgambetto nei confronti della segretaria dem, Elly Schlein. Al centro dell'intrigo ci sarebbe Cateno De Luca, sindaco di Taormina e leader di 'Sud chiama Nord' che negli giorni scorsi avrebbe partecipato in Puglia a un incontro riservato con il governatore pugliese col quale esiste un’amicizia di vecchia data. Emiliano, infatti, è sostenuto anche da una rete civica di moderati che dal Pd vogliono tenersi distanti. Il ‘fenomeno’ Cateno De Luca potrebbe essere un modo per replicare i risultati siciliani anche in Puglia. Da qui nasce l’idea di un’alleanza civica tra l’ex sindaco di Messina e la rete civica di Emiliano. Ma, come detto, lo tsunami siciliano potrebbe anche arrivare in Campania, dove l’altro De Luca, Vincenzo, in rotta con l’attuale segreteria Pd, anche lui sostenuto da una fitta rete di realtà civiche, potrebbe unirsi a questa operazione. Gli sherpa sono già in azione da settimane e, dal quartier generale di Cateno De Luca, si respira ottimismo. Secondo i loro calcoli, potrebbe addirittura permettere di raggiugere il 4% solo con i voti del meridione aggregando le reti civiche di Sicilia, Sardegna (dove De Luca ha fatto un salto nelle scorse settimane), Calabria, Puglia e Campania.
Tutto qua? No, il progetto di ‘Scateno’ punta a conquistare anche il Nord. La sua possibile candidatura nel collegio di Monza e Brianza, in occasione delle suppletive di ottobre, vuol essere un segnale rivolto a personalità come Letizia Moratti e l’ex ministro Castelli (che De Luca ha incontrato a Ponti sul Mincio a luglio) che ha molti legami con gli ex leghisti che oggi militano nel movimento Grande Nord. Si tratterebbe di un'operazione totalmente civica che potrebbe vedere anche un leggero restyling del simbolo del partito del sindaco di Taormina, passando da ‘Sud chiama Nord’ a “Sud con Nord”. Cateno si sarebbe convinto anche a portare avanti questa strategia civica forte del sondaggio lanciato sulla piattaforma del suo partito dove il 48% dei suoi sostenitori si è espresso a favore di un accordo in vista delle Europee con partiti che oggi sono fuori dal parlamento, mentre solo il 6% è favorevole a un accordo con Renzi o con Calenda.
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