Elezioni Amministrative 2013

Siena, ballottaggio dopo 20 anni Democratici azzoppati da Mps

Il centrosinistra costretto al secondo turno: non accadeva dal '93. Fallisce la scalata dei Cinque stelle: fermi sotto il 10%

In una sezione c'è il sorpasso, un traguardo storico che al comitato elettorale del candidato sindaco del centrodestra (civico), il chirurgo Eugenio Neri, salutano con un boato. Altrove vince il Pd, ma lontano dai fasti elettorali anche solo di due anni fa, quando il diessino Ceccuzzi, testimone di nozze di Giuseppe Mussari (ex Mps), stracciò il candidato Pdl con 37 punti di differenza. Stavolta no, il Pd crolla e recupera grazie alla civica del candidato Bruno Valentini, renziano ma anche funzionario Mps, dirigente Pci poi Ds e poi Pd, sindacalista Cgil, insomma più continuità che rottamazione.

Il risultato è che nel feudo bulgaro di Siena, dove non c'è mai stata partita, il Pd dovrà fare lo spareggio: ballottaggio con la coalizione di Neri, trasversale ma trainata dalla sua civica «Moderati di centrodestra per Siena» più Fratelli d'Italia. Per dire, non succedeva dal 1993, quando la Dc portò al ballottaggio il Pds (e anche quella volta c'era un Neri candidato sindaco, il padre, con una civica). L'operazione di maquillage, con le visite di Renzi a Siena per lanciare Valentini come rinnovatore e far dimenticare le ferite aperte del «Monte», non sono bastate. La forbice che divide il partito di Epifani (anche lui corso a Siena per fare lo spot di rito a Valentini) dal centrodestra civico di Neri è ampia ma non promette sonni del tutto tranquilli, soprattutto per un partito abituato ad avere a Siena percentuali sopra al 50, ma tranquillamente anche sopra al 60 per cento. Il centrodestra di Neri, che ha tra le liste che lo sostengono anche due sigle che includono ex consiglieri della Margherita (faide interne al Pd senese) e montiani (Alfredo Monaci, già candidato alla Camera per Monti, non eletto), ha preso più voti del centrodestra nelle Comunali 2011. Al contrario il Pd, che perde quasi quindici punti percentuali, finiti forse alla candidata della sinistra radicale, Laura Vigni, che si piazza terza, meglio di Pinassi, candidato sindaco del M5S. L'altro dato negativo riguarda proprio il Movimento di Grillo, che alle Politiche di febbraio, a Siena, aveva preso il 21 per cento, e adesso piomba ben sotto il 10 per cento. Il candidato M5S accusa «la macchina del fango» che ha contribuito al risultato «deludente». Anche colpa, è convinto il grillino Pinassi, dell'elettorato in maggioranza over 40 di Siena, mentre il M5S va meglio nella fascia 20-30 anni, «che fugge da Siena perché c'è poco lavoro e il costo delle case è molto alto».

E al ballottaggio, cosa può succedere? Dalle parti del Pd ostentano sicurezza, ma si ragiona sui voti che si liberano al secondo turno. Quelli della sinistra, andati alla Vigni, migreranno sul candidato sindaco Pd? La Vigni ha detto che quel week end «andrà al mare», come dire al suo elettorato di non votare Valentini (anche perché in campagna elettorale il Pd colluso con la «banda del 5%» è stato un leitmotiv), ma si dice sempre così e poi ci si accorda.

E gli elettori di Grillo dove andranno? Il comico, venuto due volte a Siena nelle ultime settimane, ha aperto il fuoco contro il Pd come responsabile politico delle rapine al Monte dei Paschi. E il medico Neri, che in passato denunciò la malasanità locale, può incontrare il gradimento di una parte dell elettorato grillino. Anche la sua battaglia per mantenere il vincolo del 4% dei voti della Fondazione Mps dentro la banca, così da conservare la senesità del Monte contro i progetti di internazionalizzazione che attribuisce a Profumo e al Pd nazionale, può piacere ai grillini. Poi c'è la lista di un ex Pdl, Tucci, uscito perché entrato in rotta di collisione con il coordinatore Verdini, che può confluire nel centrodestra al ballottaggio.

Tenendo presente però che Siena è un campo arduo, e che i più danno già per scontata la vittoria del Pd. Valentini cerca di smontare l'effetto-Ceccuzzi: «Siena ha scelto il cambiamento senza avventure. Ceccuzzi non è più un problema per Siena, ha fatto la sua stagione, noi abbiamo svoltato». Poi parla di «vittoria in discesa al ballottaggio». Anzi, disegna già gli organigrammi, al Comune.

E in banca.

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