Prima il silenzio, poi la solidarietà: imbarazzo a sinistra sull'assalto alla sede di FdI

Il vicecapogruppo di Fratelli d'Italia al Senato, Raffaele Speranzon, sottolinea come solo dopo 24 ore l'opposizione abbia deprecato il vergognoso attacco violento avvenuto a Mestre

Prima il silenzio, poi la solidarietà: imbarazzo a sinistra sull'assalto alla sede di FdI

Soltanto dopo più di 24 ore dall'ennesimo assalto subito da una sede di Fratelli d'Italia c'è stato qualche esponente delle opposizioni al governo Meloni che ha deciso di prendersi un minuto di tempo per condannare pubblicamente quello che è avvenuto nella giornata di ieri a Mestre. Come se imbrattare e spaccare la vetrata di un circolo locale di un partito potesse essere considerato quasi un elemento di ordinaria normalità.

I vandali, probabilmente armati di piccone o di martello, avevano ripetutamente colpito il vetro che però ha resistito all'assalto. Fallito l'assalto, hanno usato le bombolette per pasticciare la vetrata della sede con la scritta "Fasci assassini".

Un episodio di una gravità assoluta, che s'inserisce nella scia di assalti violenti che da anni vengono portati avanti dalle frange - estreme e meno estreme - della sinistra. Quella stessa parte politica che si auto-definisce in continuazione garante della democrazia e della non violenza e che, quando le proprie sedi di partito subiscono i (pochi) attacchi da parte di anonimi violenti, non perde occasione di etichettarli come "assalti fascisti" e conseguenza delle idee politiche dei movimenti di centrodestra.

Un elemento che non era per niente sfuggito nelle scorse ore a Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario di Fratelli d'Italia al Senato, il quale si era trovato "costretto a dovere amaramente stigmatizzare il silenzio delle opposizioni sul gravissimo tentato assalto alla sede del coordinamento regionale di Fratelli d'Italia del Veneto, a Mestre. E dire che non si è trattato di tre o quattro pennellate di vernice, che comunque sarebbe stato grave - sottolinea Speranzon -, ma piuttosto di un vero e proprio tentativo di forzare l'ingresso per entrare nella struttura ed avviare l'assalto".

Gli esponenti FdI e la contraddizione tutta a sinistra

Lo stesso Speranzon si auspicava che il silenzio fosse dettato da negligenza e non "frutto di quel retropensiero che porta a ritenere che quando è la destra, siano essi esponenti o luoghi simbolo, ad essere sotto attacco, allora tutto è legittimo". E, in effetti, soltanto nella tarda mattinata della giornata odierna il vicepresidente del gruppo parlamentare di FdI a Palazzo Madama ha pubblicato una nota in cui metteva in evidenza la stigmatizzazione da parte dell'opposizione dell'episodio violento accaduto in provincia di Venezia.

"Finalmente dopo oltre 24 ore abbiamo la possibilità di ringraziare qualcuno per la solidarietà espressa riguardo al gravissimo assalto alla sede di Fratelli d'Italia di Mestre.

Ciò nonostante - è la stoccata di Speranzon - non possiamo fare a meno di rilevare in questa circostanza l'imbarazzo di buona parte della sinistra e delle opposizioni, le quali in occasioni di altri assalti non avevano dimostrato alcuna reticenza nel condannare veementemente tali episodi. L’assalto a una sede di FdI non è meno grave a quella di un sindacato".

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