Superbonus, Tajani: "Modifiche al decreto in Parlamento". Salvini: "Si troverà una soluzione"

Continua il dibattito sulla norma voluta dai 5 Stelle. Tecnici al lavoro per trovare una sintesi

Superbonus, Tajani: "Modifiche al decreto in Parlamento". Salvini: "Si troverà una soluzione"
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Nel governo continuano le riflessioni per le prossime mosse sul Superbonus. Nelle scorse ore è stato partorito l'emendamento presentato dall'esecutivo e bollinato dalla Ragioneria di Stato, ma sul testo sono in corso le discussioni all'interno del centrodestra per trovare una sintesi e un punto di convergenza. Questa mattina i vicepresidenti del Consiglio Matteo Salvini e Antonio Tajani si sono mostrati ottimisti e fiduciosi, lasciando presagire che un accordo nella maggioranza verrà raggiunto a stretto giro.

Salvini, intervenuto ai microfoni di RTL 102.5 su Non Stop News, si è detto "sicuro" del fatto che "si troverà una soluzione". Nel frattempo i tecnici sono al lavoro e il ministro delle Infrastrutture ha voluto precisare che, trattandosi di un dossier non presente sulla sua scrivania, non intende fare invasioni di campo o interferire sul lavoro degli altri esponenti del governo che si stanno occupando della questione. "Non voglio entrare nel campo altrui", ha affermato il segretario della Lega.

Alla voce di Salvini si unisce quella di Tajani che, nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha rassicurato sul clima di assoluto rispetto e collaborazione nell'esecutivo e tra i partiti di centrodestra: "Non abbiamo mai litigato, voglio solo vederci chiaro". Le mediazioni in corso riguardano il potenziale aspetto retroattivo delle norme, un punto su cui si registrano le forti perplessità da parte di Forza Italia che vorrebbe intervenire sull'emendamento del ministero dell'Economia e delle Finanze relativo alle nuove regole per i primi 6 mesi del 2024 che - viene fatto notare - "ormai sono quasi del tutto trascorsi".

I dubbi riguardano appunto il valore retroattivo a cui si assisterebbe. Motivo per cui Tajani ha invitato a porre attenzione verso il tema della retroattività delle norme che, dal suo punto di vista, mette a rischio la credibilità delle istituzioni: "Significa allontanare investitori in un Paese che diventa poco affidabile". Da qui l'appello a tenere in considerazione tutti coloro che hanno "rispettato le regole". Senza ovviamente perdere di vista il peso finanziario delle nuove misure.

Il governo, seppur con le varie sfumature tra le varie anime della maggioranza, ha un obiettivo ben preciso: è indispensabile intervenire per fermare i danni del Superbonus. Ed è proprio questa la granitica necessità che compatta il centrodestra. La rotta tracciata è sempre stata quella di ascoltare le imprese e le banche e, a quel punto, valutare quali proposte correttive avanzare in Parlamento. Dunque non sono da escludere altre novità per l'emendamento "spalma-crediti".

Il provvedimento prevede che le spese sostenute nel biennio 2025-2026 ricorrendo al Superbonus siano detratte in 10 anni. I timori riguardano il futuro di molte imprese del settore edilizio: si rischia di fare i conti con una svalutazione del 15% per i crediti di imposta già maturati negli anni scorsi.

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