Elezioni europee 2014

Gli Usa avvertono Renzi: il tuo governo è a rischio

Un documento della società di intelligence. Stratfor contraddice il premier: "Le elezioni avranno ripercussioni sugli equilibri nazionali". E sulle riforme è osservato speciale

Gli Usa avvertono Renzi: il tuo governo è a rischio

Un avvertimento, sembra il caso di dire, che arriva dritto dagli Stati Uniti. Mentre il presidente del consiglio, Matteo Renzi, ripete il mantra delle elezioni europee che non saranno un test sul governo, dall'altra parte dell'oceano arriva una lettura che più diversa non si può. E giunge proprio da quegli ambienti Usa che, sulla carta, non dovrebbero aver visto con ostilità l'ascesa alla guida del governo dell'ex sindaco di Firenze. Sta di fatto che il 23 maggio è stato redatto un rapporto dal titolo sin troppo eloquente: «Eu parliamentary elections have national repercussions», ovvero «le elezioni europee hanno ripercussioni a livello nazionale». Il report in questione è stato scritto da Stratfor, una delle più grandi società americane di global intelligence, secondo la quale l'Italia è proprio tra quei paesi che subiranno conseguenze dalla tornata elettorale. «Dopo le elezioni», spiega il documento, «l'Italia vedrà il suo governo impegnato nel tentativo di applicare riforme fiscali e amministrative e allo stesso tempo costretto ad affrontare una crescente opposizione dall'interno degli stessi maggiori partiti». E sebbene non ci sia una connessione formale tra l'appuntamento elettorale europeo e la tenuta degli esecutivi nazionali, la percezione indubbia è che «le elezioni per il Parlamento europeo vengano viste come un referendum sul governo in carica». Il contrario di quello che dice Renzi.

Il punto è che i report di Stratfor sono molto diffusi tra le istituzioni pubbliche e la comunità degli investitori. La società americana si occupa di analisi e global intelligence ed è considerata una sorta di «Cia privata». Definizione ancora più diffusa da quando, qualche anno fa, Anonymous e Wikileaks hanno svelato come nei database di Stratfor di fossero circa 5 milioni di e-mail riconducibili a organizzazioni di mezzo mondo. Prova, a quanto pare, della gran rete di contatti nella quale è inserita la società Usa, la cui attività è diretta dal politologo George Friedman ed è animata dalle analisi di Robert D. Kaplan, già consigliere dell'ex ministro della difesa Robert Gates (amministrazioni Bush e Obama). Ragion per cui, alla vigilia del voto, i contenuti del report potrebbero non far piacere a Renzi, che nei mesi precedenti alla sua investitura come capo del governo ha svolto un fitto lavoro di accreditamento presso gli ambienti Usa, soprattutto grazie al suo consigliere economico Yoram Gutgeld, politico israeliano naturalizzato italiano e profondo conoscitore degli Stati Uniti dopo essere state partner del colosso della consulenza McKinsey.

Tornando al report, in un passaggio si fornisce un'analisi secondo la quale «il governo di Renzi dovrà vedersela con una crescente opposizione populista ed euroscettica in un contesto di bassa crescita e di disoccupazione record». Al Partito democratico si opporranno «i 5 stelle, movimento anti-establishment che propone un referendum sulla permanenza dell'Italia nell'eurozona, e un centrodestra di crescente populismo, che sta facendo campagna con una forte retorica anti-tedesca». E anche se «il Pd è favorito alle elezioni, circa la metà dell'elettorato italiano voterà per partiti che hanno posizioni euroscettiche». L'analisi di Stratfor, poi, insiste sulle tensioni più vicine a Renzi. «Dopo le elezioni», si legge ancora nel report, «il governo italiano si concentrerà sulle riforme nell'intento di ridurre la burocrazia dello Stato, inclusa la riforma della pubblica amministrazione e del Fisco, per semplificare il sistema tributario italiano». Ma «tra le sfide maggiori che l'esecutivo di Renzi dovrà affrontare», per gli analisti Usa, «c'è l'opposizione di forze interne al suo stesso partito, come l'ala sinistra del Partito democratico che spingerà il governo ad abbandonare gli obiettivi di deficit imposti dall'Ue e a unirsi alla Francia per tenere a bada la leadership tedesca nell'Eurozona». Insomma, comunque la si veda, per gli analisti Usa la situazione è complicata: «Nel breve termine la coalizione di governo di Renzi probabilmente sopravviverà alle frizioni interne, perché nessuno al momento è interessato a elezioni anticipate». Sempre che questo interesse, nel frattempo, non subentri.

A quel punto sarebbe anche inutile fare proiezioni di lungo termine.

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