Cultura e Spettacoli

«Io, italiana ho sfondato a Miami»

Sofia Milos è Ylenia in «Csi»: «Volevo tornare a Roma, ma il mio insegnante di recitazione me l’ha impedito»

«Io, italiana ho sfondato a Miami»

da Los Angeles

Sofia Milos, una delle interpreti principali della fortunata serie televisiva Csi Miami, diffusa in 180 paesi al mondo, è italiana ma quasi nessuno lo sa, specie in patria. Probabilmente il fatto che la Milos, italiana di madre greca, lavori con successo a Hollywood, fa pensare ai più che non possa che essere americana, vista la poca tolleranza della Mecca del cinema verso gli attori non anglofoni. Ma Sofia di lingue ne parla ben sette (italiano, inglese, francese, tedesco, svizzero tedesco, greco e spagnolo), e, dopo aver padroneggiato l'accento americano durante i suoi anni da modella a New York, ha abbandonato i set fotografici della Grande Mela per seguire la strada della recitazione.
Come è diventata attrice?
«Ho iniziato a fare teatro a New York, quando ero ancora una modella. Dopo di che mi sono trasferita a Los Angeles attratta dal sole californiano. A un certo punto pensavo di ritornare in Italia, ma il mio insegnante di recitazione mi disse: “No, tu non parti, hai troppo talento!”. Sono rimasta perché qualcuno ha creduto in me. Poi piano piano il mio lavoro è diventato una vera passione».
Ha sempre desiderato recitare?
«In realtà volevo fare la pittrice, ho sempre amato dipingere e lo faccio tuttora, iniziai a fare la modella posando per un'artista, per trascorrere del tempo in un vero atelier. Non avrei mai immaginato di trovarmi definitivamente dall'altra parte della tela, o dell'obiettivo».
Come è arrivata sul set di Csi Miami?
«Avevo già avuto dei ruoli nelle serie Friends, I Soprano, Curb your Enthusiasm, e interpretato film come Passionada con Jason Isaacs e The Order con Van Damme. I produttori di Csi Miami cercavano una sostituta per un'attrice che aveva lasciato lo show. Mi hanno messo alla prova per tre episodi: durante quelle settimane l'audience è salita da 16 a 20 milioni di spettatori, e così mi hanno offerto un contratto di sei anni».
Come spiega il successo del suo personaggio?
«Credo sia dovuto al feeling, alla chimica, tra il detective Yelina Salas e il protagonista Horatio Caine, interpretato da David Caruso - guarda caso un altro oriundo, mezzo italiano e mezzo irlandese. Inoltre Yelina è un tipico esempio di donna contemporanea: forte e nel contempo tenera, una mamma ma anche una professionista di valore, e rappresenta bene quella Miami multietnica che è un aspetto importante del nostro telefilm».
Le piacerebbe lavorare in Italia?
«E come no? Sono italiana. Ho recitato ne Lo zio d'America con Christian de Sica e in Part Time di Angelo Longoni, e quest'estate girerò un film tra Firenze e San Gimignano. Torno spesso in Italia per visitare mia mamma e mio fratello, e adoro camminare per le strade di Roma, sui sanpietrini. Ho bisogno della nostra gente, della nostra lingua, del nostro umorismo, però ho anche bisogno di tornare a Los Angeles, ci vivo da dodici anni ed è qui che sono cresciuta professionalmente.

L'America è molto aperta al talento, alle idee, ai sogni, e ti dà tante opportunità - che tu sia uomo o donna, giovane o vecchio -, ed è questo quello che mi piace di questo paese».

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