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Iran: "Con la Sakineh l'Occidente ha montato un caso contro di noi"

Il ministro degli esteri iraniano, Manuchehr Mottaki, torna sulle polemiche divampate sulla donna condannata alla lapidazione: "E' una montatura dell’Occidente per fare pressione su di noi". L'Ue: "Lavoriamo per far annullare la sentenza"

Iran: "Con la Sakineh 
l'Occidente ha montato 
un caso contro di noi"

Teheran - Il caso Sakineh "è chiaramente una montatura dell’Occidente per esercitare pressioni sull’Iran". È quanto ha sottolineato il ministro degli esteri iraniano, Manuchehr Mottaki, in un intervento riportato dal sito online della Press Tv. Si cerca - ha aggiunto - di far "esplodere il caso, politicizzarlo e trasformarlo in una sceneggiata politica".

"Solo propaganda" Mottaki ha parlato di "propaganda" riferendosi all’impegno dell’occidente in difesa della donna, accusata di adulterio e complicità nell’omicidio del marito, sottolineando che si tratta di una "mossa con motivazioni politiche".

Il caso Sakineh Entrando nel dettaglio del caso, per il quale pende (anche se sospesa in attesa di revisione) una sentenza di lapidazione, il ministro ha ricordato che i "criminali non devono essere tutelati o premiati o accolti come rifugiati in altri paesi".

Doppiopesismo dell'Occidente Il responsabile degli Esteri di Teheran ha quindi criticato il "doppio standard" che usa "l’Occidente: i paesi che violano i principi fondamentali dei diritti umani con centri di detenzione come Guantanamo o Abu Ghraib - ha rimarcato - non dovrebbero porsi come avvocati difensori dei diritti umani".

L'Ue: lavoriamo ancora La presidenza belga dell’Ue lavorerà perché sia annullata la condanna alla lapidazione, in quanto la semplice sospensione "non è sufficiente". Lo ha annunciato con una nota il ministro degli esteri del Belgio Steve Vanackere, il cui paese detiene la presidenza semestrale di turno del Consiglio europeo. La presidenza belga dell’Ue lavorerà per "ottenere che questa condanna sia annullata inequivocabilmente", ha affermato Vanackere, sottolineando che la possibilità che Teheran mitighi la pena di Sakineh "non risponderebbe in ogni caso ai criteri di rispetto dei diritti dell’uomo difesi dall’Ue.

Questa condanna disumana è indifendibile e ha provocato il nostro orrore", ha rincarato Vanackere, aggiungendo che "i diritti dell’uomo, e in particolare quelli delle donne, sono sistematicamente violati in Iran".

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