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Israele, bloccati in aeroporto decine di militanti di Flytilla C'era anche Vauro? E' giallo

Sono oltre 40 gli attivisti pro-palestinesi cui è stato negato accesso in Israele domenica. E il numero nelle prossime ore è destinato a crescere

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Israele, bloccati in aeroporto<br />decine di militanti di Flytilla<br />C'era anche Vauro? E' giallo

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Gerusalemme - Sono oltre 40 gli attivisti pro-palestinesi cui è stato negato accesso in Israele domenica. E il numero nelle prossime ore è destinato a crescere. Centinaia di attivisti di diverse nazionalità - canadesi, portoghesi, italiani, spagnoli, svizzeri e francesi - sono attesi all'aeroporto di Ben Gurion, a Tel Aviv. Fanno parte dell'iniziativa organizzata da gruppi e Ong pro-palestinesi "Welcome to Palestine", rinominata Flytilla - un nome che evoca precedenti tentativi di rompere il blocco israeliano sulla Striscia di Gaza via nave, e il tragico raid delle forze israeliane contro la nave Mavi Marmara nel maggio 2010 in cui rimasero uccisi nove cittadini turchi.

Gli attivisti avrebbero dovuto recarsi a Betlemme, in Cisgiordania, partecipare a una manifestazione in sostegno dei palestinesi, contro le costruzioni di insediamenti nei Territori. In alcuni casi, le stesse compagnie aeree, cui le autorità israeliane hanno consegnato liste di nomi di attivisti, hanno cancellato biglietti e voli. Le autorità israeliane hanno infatti avvertito le società che i costi di rimpatrio sarebbero stati a loro carico.

Così, decine di persone hanno protestato nelle sale degli aeroporti di Ginevra, Parigi, Bruxelles, mostrando bandiere con i colori palestinesi - bianco, nero, rosso e verde - e striscioni con slogan anti-israeliani. In altri casi, gli attivisti sono riusciti ad arrivare all'aeroporto di Tel Aviv. In pochi, dopo essere stati interrogati dalle autorità aeroportuali, hanno ottenuto il visto di entrata. La maggior parte, finora, è stata fermata.

Secondo la stampa locale, 27 francesi sono stati portati alla prigione di Givon, nella cittadina di Ramla, in attesa che sia organizzato il rientro nel loro Paese. Intanto, in Israele e in Europa la "flytilla" ha già aperto polemiche. La decisione di alcune compagnie aeree - Air France, Lufthansa, Easy Jet - di cancellare i biglietti di attivisti ha sollevato critiche. Leehee Rothschild, attivista israeliana e una delle organizzatrici dell'iniziativa "Welcome to Palestine", ha detto al sito del quotidiano nazionale Yedioth Ahronoth che "la volontà israeliana di arrestare persone che non hanno commesso alcun crimine e dicono di essere venute soltanto per visitare la Palestina è una risposta isterica", e "sfortunatamente le compagnie aeree europee stanno cooperando con questa violazione dei diritti umani". Per alcuni commentatori israeliani, il governo avrebbe reagito in maniera esagerata alla protesta, dispiegando 650 poliziotti allo scalo di Tel Aviv.

Il quotidiano liberal Haaretz, in un editoriale, ha scritto che "un Paese che rispetta i diritti umani nei territori sotto il suo controllo", "dovrebbe invitare gli attivisti a visitare qualsiasi posto e accoglierli con i fiori".

L'ufficio del premier Benjamin Netanyahu ha reso noto il testo di una lettera da consegnare agli attivisti al loro atterraggio: "Apprezziamo che abbiate scelto Israele come oggetto delle vostre preoccupazioni umanitarie", ma avreste potuto scegliere "di protestare contro i selvaggi atti quotidiani del regime siriano contro il suo stesso popolo".

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