Cultura e Spettacoli

John Cusack soffre in famiglia mentre la moglie muore in Irak

In «Grace Is Gone» come in «Nella valle di Elah», il volto privato della guerra

La guerra in Irak ha costretto i filmakers americani a fare i conti con la storia di un conflitto interminabile, ambiguo e doloroso. Esce domani sugli schermi italiani Grace is Gone diretto da James C. Strouse, un film sulla guerra in Irak in cui non c’è neppure l’ombra di un campo di battaglia. Non si tratta di un espediente di sceneggiatura, ma di una vicenda che capovolge del tutto la convenzione narrativa, entrando nel cuore degli spettatori per restarvi a lungo.
Un quarantenne ha due figlie e una moglie che combatte in Irak con le forze della coalizione. L’impaccio del protagonista, interpretato con dolorosa e voluta goffaggine dal bravissimo John Cusack, testimonia la sua frustrazione di uomo, riformato per un banale disturbo alla vista nel momento in cui si era offerto come volontario, al cospetto di una moglie amatissima che, volontaria a sua volta, combatte dove lui vorrebbe essere. E crescere due figlie di nove e dodici anni è una prova superiore alle sue capacità. Cusack rappresenta l’uomo medio americano, assalito da dubbi che la sua mediocre personalità non sa sciogliere. L’annuncio della morte della moglie, in battaglia, getta l’uomo in una folle disperazione che, dopo aver taciuto l’accaduto alle figlie, intraprende con loro un viaggio verso il parco tematico di Enchanted Gardens, una sorta di Disneyland, forse deciso a rimuovere infantilmente la tragica evenienza. Una fuga all’indietro, che gli farà infine comprendere che combattere o restare a casa comporta lo stesso doloroso procedimento emotivo, facendogli trovare così la forza di raccontare l’accaduto alle figlie in un finale tra i più commoventi degli ultimi anni.
Prima di Grace is Gone, sullo stesso tema e con un approccio per certi versi simile, c’è stato il bellissimo Nella valle di Elah diretto da Paul Haggis e interpretato da Tommy Lee Jones, anche qui una storia tragica che entra nella vita di una famiglia, sconvolgendola, con qualche analogia tra i due protagonisti. Per quanto Cusack è titubante, Lee Jones è uomo dai pochi dubbi, che scopre che il figlio è stato rimpatriato e poi scomparso. La ricerca del figlio perduto è la stessa ricerca che Cusack intraprende in un’America che chiude le porte ai sentimenti, criptati da uno stile di vita convenzionale. Due pellicole così vicine e così lontane, ma senza dubbio unite dai sentimenti ritrovati. Qualche mese fa Brian De Palma ha diretto Redacted, una pellicola non approdata nelle sale italiane è ora distribuita in dvd. Si tratta di un semidocumentario che racconta l’episodio autentico di una spedizione punitiva in territorio iracheno da parete di un reparto Usa, che stermina una famiglia solo per frustrazione. Una visione lontanissima dal doloroso calvario di Cusack e Lee Jones.
Infine, si annuncia l’uscita di Stop – Loss, di Kimberly Peirce, in cui un eroe della Guerra del Golfo diserta. Rivoluzionario rispetto al politicamente corretto oggi in uso.

Meglio la sensibile, umanissima vicenda di Grace is Gone, riflessivo componimento dal che evita i punti esclamativi, privilegiando le ragioni del cuore, sottolineate dalle musiche di Clint Eastwood.

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