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Jorge Lorenzo: “Magari un giorno vado a sistemare la Ducati”

Il campione del mondo a Milano per il Milan-Barca: “Grande Iniesta, grande El Shaarawy.La Rossa? Vorrei finire la carriera in Yamaha però mai dire mai… Sarà un mondiale a 4: io, Vale, Pedrosa e Marquez"

Jorge Lorenzo: “Magari un giorno vado a sistemare la Ducati”

E’ a Milano per business e sport, questione di campagne per la salute e sigarette elettroniche, ed è a Milano per Milan-Barcellona, “la mia prima volta a San Siro” ammette Jorge Lorenzo, campione del mondo in carica della MotoGp, secondo titolo per lui e seconda volta accanto a Valentino Rossi in Yamaha.

A proposito, come va il rapporto con Valentino?
“Va bene. Siamo un po’ più maturi. In fondo, qualche anno fa, agli inizi, io avevo solo 20 anni. Comunque nel nostro sport non è necessario essere amici o molto legati come nel calcio o nel basket. In fondo le moto sono una disciplina individuale. Certo, se la relazione è buona questo si riflette positivamente sulla squadra. D’altra parte siamo sulla stessa barca…”.

Chi temi di più quest’anno?
“Non mi piace indicarne uno o fare nomi. Tanto più che a giudicare dai primi test in Malesia (i prossimi, sempre a Sepang, fra pochi giorni, ndr), sia per prestazioni che ritmo gara siamo tutti molto vicini”.

Tutti chi?
“I favoriti sulla carta, cioè noi quattro: cioè Pedrosa e la Honda, il giovane Marquez (Honda), Valentino Rossi e il sottoscritto con la Yamaha. Questo, ovviamente, in teoria. Poi ci possono sempre essere delle sorprese”.

La moto come va?
“Sono felice perché Yamaha ha investito molto per migliorare la M1. Andiamo meglio nella percorrenza di curva, il nuovo telaio è ottimo, quanto al motore, ecco, quello dobbiamo renderlo più potente… in rettilineo ci mancava velocità”.

Te lo aspettavi il tuo connazionale Marc Marquez, debuttante, 20 anni, subito così veloce?
“Sì, non mi ha sorpreso. Anche perché nel test di due mesi fa, all’esordio, era subito andato molto forte. Vedrete: è in continua evoluzione, per cui andrà sempre meglio, mica peggio. Tanto più che ha tutto per ottenere grandi soddisfazioni. E’ molto giovane, ha grande esperienza, ha molto talento e una grande moto”.

Sembra che Casey Stoner voglia correre un paio di Gp come Wild Card, cioè a invito. Lo trova giusto che uno così forte entri in gara magari nel momento in cui vi state giocando il titolo, ad esempio in Australia e Giappone , ultimi due Gp?
“Non so ancora che cosa abbiano deciso lui e la Honda. Però non è che la sua presenza possa avvantaggiare l’uno o l’altro…”.

Beh, essendo pilota Honda, se tu sarai in lotta con Pedrosa o Marquez sì che può influenzare il risultato….
“La verità è che bisogna solo pensare a finirgli davanti. Comunque sarebbe bello per il Motomondiale che tornasse…”.

Sincero: avresti potuto dire al tuo team, ‘no io Valentino Rossi non lo voglio’? “Non è successo, per cui inutile pensarci adesso”.
Rossi ha fallito in Ducati. Potrebbe essere una bella sfida per te, in futuro, rifare grande la Ducati? “Nella vita tutto può accadere. In questo momento sono molto felice qui. La Yamaha è una grande team, una grande Casa e ha una grande moto. Mi piacerebbe concluderla con loro la carriera. Però mai dire mai”.

Valentino come compagno. Uno stimolo o maggiore pressione?
“Non sento la pressione. Non esiste. Perché tutto ciò che ho già ottenuto in carriera va al di là delle mie aspettative. Per cui tutto ciò che arriverà ancora sarà solo un regalo, un di più. Semmai Valentino è uno stimolo. E’ l’opportunità di avere un compagno scomodo e molto veloce. Questo per noi piloti è molto importante, ti consente di dare sempre di più, di non adagiarti. Credo che anche per lui sia positivo avere uno come me accanto. Comunque dovrò stare attento: lui ha vinto 9 mondiali e oltre 100 gare, ma io sono il campione del mondo in carica”.

Stasera c’è Milan-Barcellona…
Sarò allo stadio. La mia squadra (Jorge è maiorchino, ndr) in questi anni è stata un pelino più forte del Milan, però questa volta sarà difficile. Difende bene e gioca in casa. E comunque Milan e Barcellona sono due club di grande storia”.

I suoi giocatori preferiti?
“Iniesta e Puyol nel Barca, El Shaarawy e Bojan nel Milan”.

Qui a Milano per il calcio…
“Non solo. Ci tengo a dirlo. Sono diventato testimonial delle sigarette elettroniche. Nello specifico di Categoria. Non ho mai fumato, ma credo che questa scelta, vista la visibilità del mio sport, sia il modo migliore per aiutare la gente, se non a smettere, almeno a fumare senza farsi del male. Ho scelto loro perché non si limitano a vendere e promuovere, fanno ricerca, destinano fondi alla lotta contro il cancro. Ci credo, insomma”.

E nella vita a cos’altro crede?
“Credo nella tranquillità. Mi piace davvero tanto, adoro tornarmene a casa”.

E infatti un attimo dopo Jorge finisce letteralmente fra le mani dei tifosi ultrà che lo attendevano fuori (guarda il video).

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