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L’erede designato del centrocampo vero pericolo per il futuro di Ringhio

Uno è il pupillo di Lippi, Rino Gattuso, l’altro è il suo erede designato. Uno si è sacrificato per la Nazionale, compromettendo addirittura il credito presso il Milan, l'altro è la promessa che nuovi Gattuso crescono e si fanno strada, sia pure a fatica, nella Juve e in azzurro. A Gattuso, il Ct aveva fatto una promessa impegnativa prima di Natale: «Gli ho detto: pensa a guarire, anche se non giochi io ti porto lo stesso al mondiale».

Gattuso è appena tornato in salute, ha superato l’ultimo infortunio muscolare, ha trovato subito posto nonostante la concorrenza sia nel frattempo aumentata (leggi Beckham, ndr) ma deve dare nel 2010 un piglio diverso al suo contributo. Non rischierebbe per il mondiale, ma potrebbe trovarsi un rivale in casa. Nel senso che Marchisio sta bruciando le tappe: ha dato prova di essere competitivo a centrocampo, di saperci fare anche in area di rigore (gol strepitoso all'Inter) e di poter giocare sia in un centrocampo a 3 che a 4, senza alcuna controindicazione. La Confederation Cup fu la prova provata che Gattuso, in Nazionale, può trovare posto solo se al meglio della condizione fisica.

Altrimenti Marchisio finirà col sorprenderlo alla prima occasione utile.

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