Roma

L’idea di RiprendiamociRoma: il Ghetto prima area «no-writer»

Nel corso della campagna elettorale avevano promesso che se ne sarebbero occupati e adesso che il destino della Pisana è stato deciso sono pronti a rispettare l’impegno preso con i loro sostenitori. Con la politica però non hanno nulla a che fare, se non in maniera indiretta. Loro sono i volontari antidegrado che in questi ultimi mesi sono balzati agli onori della cronaca per aver ripulito la città dai manifesti elettorali abusivi. Un blitz alla volta sono pian piano diventati il rimedio allo scempio dell’attacchinaggio selvaggio, ma ora che è tutto passato e che il problema delle affissioni clandestine non è più all’ordine del giorno si preparano a dare vita a una nuova battaglia ancora più feroce della precedente. Come annunciato nei mesi scorsi, adesso è dei graffiti che andranno a caccia. L’obiettivo è quello di eliminare dai muri della Capitale le scritte vandaliche. A incominciare dal ghetto.
L’idea è quella di trasformare il quartiere ebraico nella prima «oasi antigraffiti» della città così da mandare un segnale forte al popolo dei writer. Ma come? «Ripulendo integralmente le strade del rione, estirpando tutti i graffiti, dal primo all’ultimo, coinvolgendo gli abitanti e i commercianti della zona», si legge sul blog RiprendiamociRoma che fa da megafono alla coraggiosa iniziativa. Il tutto a costo zero. «Non chiederemo un euro di manodopera - assicurano i volontari antidegrado -. Chi vorrà darci un contributo per l’acquisto dei prodotti sarà libero di farlo di sua iniziativa». In principio saranno coinvolti gli esercenti per la rimessa a nuovo delle saracinesche e l’eventuale protezione delle stesse con specifici prodotti antigraffiti. Dopodiché sarà il turno dei residenti, ai quali verrà chiesto il permesso di procedere alla ripulitura dei muri con vernici opportunamente preparate a partire dai campioni di intonaco.
La decisione di incominciare la battaglia antigraffiti proprio dal Ghetto non è affatto casuale. Fatta eccezione per una manciata di strade, il rione infatti è ben tenuto e l’impresa è meno improba che altrove. L’ideale per iniziare, insomma. Entusiaste le reazioni delle persone: «Il Ghetto - commenta Daniele - è un quartiere dove la proliferazione di scrittacce sui muri può essere stroncata sul nascere. Non ve ne sono ancora molte, ma cominciano ad aumentare». Ma c’è anche chi sprona i volontari antidegrado a puntare più in alto e a misurarsi con rioni come per esempio San Lorenzo dove il problema delle scritte vandaliche ha ormai raggiunto proporzioni inimmaginabili. Tuttavia secondo gli organizzatori, il cui obbiettivo è quello di creare un’oasi completamente priva di graffiti, è meglio fare un passo alla volta, misurandosi inizialmente con una realtà più abbordabile.
L’invito a partecipare è rivolto a tutti. A ingrossare le fila del movimento antidegrado ci hanno pensato fin qui i blog di denuncia che si occupano di segnalare che cos’è che non va nella Capitale, ma il reclutamento è sempre aperto. I ragazzi di RiprendiamociRoma fanno sapere che chiunque voglia unirsi a loro non deve fare altro che mandare una e-mail all’indirizzo di posta elettronica che si trova sul loro sito e riceverà tutte le istruzioni necessarie. Benvenute sono anche le ditte specializzate in rimozione graffiti e protezione delle facciate che magari vogliono cogliere l’occasione per farsi pubblicità.

E lo stesso vale per gli abitanti del rione che intendono fornire supporto logistico.

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