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L’urlo di San Siro rovina la festa della Roma

da Roma

La Roma finisce il 2006 come l'aveva iniziato: con una bella vittoria. Eppure, anche dopo il 2-0 al Cagliari, un po' d'amaro in bocca resta: l'Inter, con la sua rimonta, eguaglia infatti il record di 11 vittorie stabilito proprio dalla Roma e rimane a 7 punti di distanza. Per il resto sono solo note liete, con la terza vittoria in settimana, il miglior attacco e la miglior difesa della serie A (insieme con l'Inter).
La Roma suona la «nona» vittoria nelle ultime dieci partite a ritmo di samba. Taddei nel primo tempo e Mancini nella ripresa sanciscono il successo sul Cagliari. Colomba si complica la vita tenendo fuori Conti e Langella e ridisegnando il modulo con un prudente 4-4-2, in cui Bizera sostituisce Lopez, e il centrocampo è composto da Agostini ed Esposito sugli esterni, con la coppia Biondini-Budel in mezzo. In attacco ci sono Pepe e Suazo ed è solo la punta honduregna a salvarsi nel pomeriggio romano.
Proprio Suazo apre la partita (2') recuperando metri e pallone a Chivu e poi sparando addosso a Doni. La replica della Roma, con Panucci e Rosi al posto di Cassetti e Virga, è splendida e letale: cross di Panucci e perfetta rovesciata di Taddei sotto la traversa, con Fortin non del tutto esente da colpe. La gioia dell'Olimpico raddoppia al quarto d'ora quando il tabellone segnala il vantaggio dell'Atalanta. L'attenzione si sposta a San Siro, perché all'Olimpico la gara segue il copione previsto: Roma padrona del campo e Cagliari che si affida a Suazo, mal supportato da un inconsistente Esposito. La Roma invece sfiora spesso il raddoppio, ma Fortin salva su Rosi e Taddei, mentre al 45' viene salvato dalla mira imprecisa di un buon Pizarro (vero regista della squadra in questa occasione).
Ad inizio ripresa, dopo aver assistito al primo spunto di Esposito e all'ennesimo numero di Suazo (dribbling su Panucci e Mexes) stoppato da Doni, Colomba inserisce Conti e Langella. Al doppio cambio la Roma risponde col raddoppio. È l'11' quando Rosi, complice un errore di Agostini, serve a Mancini la palla del 2-0, liberando l'esultanza vivace di Spalletti. Sempre Mancini, che va in gol da tre giornate di fila e sale a quota 6 nella classifica cannonieri, vede sfumare la doppietta quando Fortin intuisce il suo tentativo di pallonetto. La rimonta dell'Inter spegne l'entusiasmo del pubblico, che si riaccende al 31' per quella che si preannuncia l'ultima apparizione di Montella con la maglia giallorossa prima di trasferirsi al Fulham. È Totti a fare spazio all'aeroplanino, che nei minuti successivi cicca un paio di conclusioni al volo e allo scadere tira alto chiedendo poi scusa a tutti. Ma tutti, idealmente, gli tributano un applauso per i suoi 137 gol in A e le otto stagioni con la Roma, senza dimenticare lo scudetto del 2001. Quello del 2007, invece, sembra già cucito sul petto dell'Inter.


L'imminente arrivo di Tavano, che in Champions non può giocare, servirà a tenere in vita un sogno fragile ma non impossibile.

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