Roma

A Ladispoli per mangiare il vero carciofo romanesco

Loredana Gelli

Un weekend gastronomico condito da cima a fondo con invitanti e salutari protagonisti degli orti primaverili: i carciofi, quelli che si coltivano nei terreni di Cerveteri, Santa Marinella e Ladispoli. Quest’ultima, soprattutto, vanta il merito di produrre il vero carciofo romanesco e per questo organizza una lunga kermesse culinaria di alto livello, che termina domani. La prima versione della sagra del carciofo risale al 1950 quando nella trattoria Tripolina, che è tuttora esistente, un gruppo di amici, molto determinati a rilanciare il turismo locale, hanno dato vita all’attuale manifestazione enogastronomia. Il carciofo, importato dal Medio Oriente prima in Spagna e poi in Italia, è un alimento che la fa da padrone nei ricettari della nostra cucina tradizionale popolare, come fusione tra la cucina ebraica e quella romanesca, considerata la più antica del bacino del Mediterraneo. Stand gastronomici e alcuni ristoranti di Ladispoli che hanno aderito alla manifestazione (indirizzi sul sito www.prolocoladispoli.it), proporranno menù a tema con oltre sessanta versioni culinarie del pregiato prodotto: carciofi alla giudìa, in insalata, fritti con pastella, antipasti di seppie e carciofi, piccate di carciofi con mix di funghi e mirtilli, crespelle sofisticate con carciofi e salse piccanti, tutto accompagnato rigorosamente dai vini locali, una delizia per gli irriducibili della buona tavola. L’occasione offre, inoltre, la possibilità di gustare i sapori di ben sette regioni italiane: Calabria, Campania, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia e Umbria, nei padiglioni dell’annuaria fiera regionale, ospite della manifestazione.
Ma torniamo a sua maestà il carciofo. Sebbene quello di Sezze sia senza dubbio il più rinomato, il carciofo romanesco è invece quello più tenero e gustoso e a svelarne le proprietà, l’origine, i segreti della coltivazione e del turismo enogastronomico a esso collegato, sarà un interessante convegno scientifico curato dall’Arsial e dell’associazione Capsor. Non solo alimento, ma anche materia prima per divertenti sculture e originali allestimenti. Attraverso il premio «carciofi in vetrina» i commercianti e i ristoratori più creativi si cimenteranno in vere e proprie sculture di carciofi con le quali daranno vita a farfalle giganti, torri e oggetti realizzati con mille e un ortaggio. Sono state ideate, inoltre, visite culturali con guide bilingue (inglese, francese, tedesco) nei luoghi di maggiore interesse storico-archeologico di Ladispoli.

Per informazioni dettagliate sul programma della sagra: Pro Loco Ladispoli 06-9913049; Comune 06-992311.

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