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L'alta moda a Roma va a caccia di talenti ma perde qualche star

Grande assente la stilista Raffaella Curiel. È vero spettacolo con Gattinoni e Balestra

L'alta moda a Roma va a caccia di talenti ma perde qualche star

Ieri il giardino pieno di sogni e incubi adolescenziali dell'haute couture Gattinoni che fruga nella sperimentazione, stasera il lusso ricercato e sempre legato alla tradizione di Renato Balestra. Il palcoscenico di Alta Roma si anima di poche griffe storiche, ospita stilisti stranieri come il libanese Rani Zakhem e i giovani del Portugal fashion, soprattutto prosegue il suo lavoro di scouting tra le nuove leve come Greta Boldini e Brognano, molte selezionate nelle 13 edizioni del concorso Who's on next? Il distretto della moda stavolta si sposta tra le caserme di via Guido Reni, di fronte al museo Maxxi. Ma la griffe Gattinoni sceglie il cinquecentesco casale di San Pio V, sede della Link Campus University, per il suo «The dream». La collezione primavera-estate di Guillermo Mariotto ruota attorno ad una ricerca sul punto smock, come lo intendono italiani, inglesi, nordamericani... Un lavoro certosino su schemi matematici, per creare cappe goffrate che avvolgono pigiami e maxi-colli su magliettone couture rosa e celesti, per lavorare lunghi abiti da sera neri dalle pieghe severe legate da piccoli fiocchi tipo origami, o grigi ricamati di tralci di rose, per accostare a preziose coulotte (omaggio alla pop-star Beyoncè, che ama molto la griffe)camicie over di organza, sparati maschili dall'effetto matelassè. Lo spettacolo Gattinoni si apre nel parco con un pigiama-party degli studenti dell'ateneo che ha inaugurato corsi sulle nuove professioni della moda. Poi, la sfilata su una passerrella rotonda come una giostra attorno all'albero artistico di Guido Borghi, sotto un cielo di nuvole di tulle rosa e celeste. É il sogno di un'adolescente che immagina di diventare donna, ancora divisa tra gli orsacchiotti e le pulsioni sexy. Sogno che può diventare incubo, popolato di streghe, di occhi surrealisti alla Dalì, libellule, falene e farfalle che ritornano nei gioielli di Gianni de Benedittis. Anche auricolari d'oro, ma per ascoltare il proprio cuore. Debutta una modella di 14 anni ma la testimonial è la bellissima Vanessa Hessler, ex bimba delle passerelle. Modelli anni '70 e omaggio a Dalida e Bianca Jagger per Zakhem, che veste star di Hollywood, signore della ricca borghesia europea, principesse arabe. Ma guarda con ammirazione all'ex mannequin Melania Trump, diventata First lady come Carla Buni. «Sentiremo molto parlare di lei'», assicura lui. AltaRoma, però, si dibatte tra mille problemi, non solo economici. La presidente Silvia Venturini Fendi, dopo il talk Roman's Romance con lo stilista di Valentino, Pierpaolo Piccioli, ricorda che « la città si è ritagliata il ruolo di scouting, palcoscenico della creatività». Ma nella capitale si fa troppo poco per la moda, ad esempio non c'è un museo per quest'arte «La maison Fendi- dice-,ha fatto vari incontri, ha un archivio zeppo di abiti da donare, ma non si è mai concretizzato nulla». I marchi storici si riducono sempre più e stavolta la grande assente è Raffaella Curiel, lanciata nella sua avventura cinese, con la nuova società insieme al magnate di RedStone, Yizheng Zhao, che ha aperto nuovi atelier a Milano e Shanghai e ora pensa a New York, Parigi e Londra. Dopo decenni di AltaRoma, la stilista milanese avrebbe meritato un premio fedeltà. Non solo sfilate, ma mostre come quella di Fendi al Palazzo della Civiltà italiana eal Maxxi il laboratorio dello Ied, al Coin Excelsior di via Cola di Rienzo nuovi talenti. Oggi, a Villa Laetitia, la Fondazione Isabella Rossini presenta una performance tra moda e danza, con gli abiti della collezione della nobildonna romana. Parte dei proventi del libro «Isabella - L'eleganza e l'originalità» saranno consegnati dalla vicepresdente Alessandra Rinaldi Garofalo al sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, per progetti nei settori di maglieria, abbigliamento e artigianato, nelle zone colpite dal terremoto. Oggi è la giornata dell'Accademia costume e moda, di Vittorio Camaiani, di Chiara Boni e di Camillo Bona.

E a chiudere Renato Balestra, con lo spettacolo dei suoi modelli, sempre uguali e sempre diversi, ad insegnare che vuol dire alta moda.

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