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L'evoluzione di un'icona

Dal Nautilus all'Aquanaut, che festeggia i 20 anni

Fabrizio Rinversi

Pensare di affiancare a uno dei modelli sportivo-eleganti haut-de-gamme più iconici della storia dell'orologeria come il Nautilus, un altro orologio con la stessa connotazione, perché insoddisfatti di una delle più felici intuizioni di Gérald Genta è un'iniziativa indicativa del costante adeguamento all'attualità di Patek Philippe. Fu un'idea di Philippe Stern, poco convinto che l'architettura in due parti del Nautilus con cerniere simmetriche al 3 e al 9, estremamente sofisticata, a ricordare un oblò, potesse incidere su di un target di livello, ma più contemporaneo e attivo, ormai imprescindibile, in quel periodo, per il successo sul mercato. E, allora, nel 1997, presentò l'Aquanaut, Ref. 5060A, sportivo elegante, basato su di una struttura più classica in tre parti fondello cassa, carrure e lunetta , che consentì di mantenere l'apertura del quadrante, l'impermeabilità fino a 12 atmosfere, nonché, in omaggio al Nautilus, la lunetta ottagonale dagli angoli smussati, con satinatura nella parte superiore e finitura lucida sul taglio obliquo dello spessore. E, poi, il bracciale rastremato fu sostituito da un innovativo cinturino in materiale composito. Oggi, quell'approccio sportivo, in occasione del ventennale della linea, è stato oggetto di un'ulteriore evoluzione con la Ref. 5168G «Jumbo», in oro bianco. È la prima volta che, per l'Aquanaut, è utilizzato tale materiale, e il diametro di 42 mm si ispira al primo Nautilus del 1976, detto Jumbo, perché presentava le stesse dimensioni, allora inusuali. Altra novità è il colore blu notte dégradé del quadrante e del cinturino, con il primo caratterizzato dall'incisivo rilievo «damier», su cui scorrono le cifre arabe in oro bianco.

L'ottima leggibilità è garantita dal rivestimento luminescente di indici e lancette, animate dall'affidabile calibro automatico di manifattura 324 S C, insignito del Sigillo di Patek Philippe, che garantisce uno scarto di marcia massimo da -3 a +2 secondi al giorno.

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