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Libano, anche gli Hezbollah nel nuovo governo

A conclusione di quasi tre settimane di faticosi negoziati, il premier incaricato Faoud Siniora ha formato ieri il primo governo libanese dal ritiro delle truppe siriane, avvenuto lo scorso aprile, dopo un’occupazione durata 29 anni. A formare l’esecutivo, approvato dopo lunghi tentennamenti dal presidente Emile Lahoud, saranno 24 ministri, la maggioranza dei quali proviene da gruppi che presero parte a quella «rivoluzione dei cedri» che pose un termine alla presenza dei militari di Damasco in Libano. Altra novità è la partecipazione di un esponente del gruppo militare Hezbollah, considerato terrorista da Washington. Si tratta di Mohammad Fneich, al quale è stato attribuito il portafoglio dell’energia. Il movimento sciita, il cui nome significa «Partito di Dio», ha ricevuto per il suo ingresso nel nuovo esecutivo di Beirut il sostegno di Damasco e di Teheran. La soluzione appare come un compromesso tra il presidente filo-siriano Lahoud e il primo ministro Siniora.

Quest’ultimo infatti era stato vicino all’ex premier Rafik Hariri, assassinato lo scorso 14 febbraio e la cui morte scatenò la rivolta contro Damasco. Del nuovo governo non faranno parte invece seguaci del generale cristiano maronita Michel Aoun.

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