Cultura e Spettacoli

L'Italia scende in piazza per festeggiare la Pasqua

Processioni, riti religiosi, feste popolari, rappresentazioni sacre, sagre e tradizioni folcloristiche. Dalla Lombardia alla Sicilia, ecco le principali celebrazioni pasquali

L'Italia scende in piazza 
per festeggiare la Pasqua

Milano - Processioni, riti religiosi, feste popolari, rappresentazioni sacre, sagre e tradizioni folcloristiche. E l'Italia scende in piazza per celebrare la Settimama Santa e commemorare il dramma sacro della morte e della resurrezione di Cristo. In questi giorni, tutto il Paese è un rifiorire di festeggiamenti che variano da regione a regione. Ogni piccolo paese ha le sue processioni per ricordare passione e Resurrezione di Cristo.

Dai piatti tipici alle rappresentazioni viventi A Pasqua l’Italia "mette in scena" oltre tremila rappresentazioni viventi. La notte del Venerdì Santo le strade si illuminano di fiaccole e vengono solcate da affollate processioni: talvolta i penitenti sono a piedi scalzi o in catene per rendere più difficili e faticosi i percorsi della redenzione. La domenica di Pasqua esplode l’elemento gioioso: le colombe vengono fatte volare in cielo, si scoppiano i fuochi d’artificio, le grida esultanti dei fedeli si mischiano al primo sole caldo della stagione.

Le radici dell'uovo di Pasqua L’uovo, uno dei simboli della Pasqua, rappresenta la vita. Si dice che i primi a usare l’uovo come oggetto beneaugurante siano stati i persiani che festeggiavano l’arrivo della primavera con lo scambio di uova di gallina. In Occidente questa usanza risale al 1776, quando il capo dell’abbazia di St. Germain-des-Pres donò a re Luigi VII, appena rientrato a Parigi dopo la seconda Crociata, prodotti delle sue terre, incluse uova in gran quantità. L’uso di regalare uova a Pasqua è collegato al significato della Pasqua come festa della primavera, della fecondità e del rifiorire della natura. L’uovo è simbolo della vita che si rinnova e auspicio di fecondità.

La battaglia delle uovo In Trentino-Alto Adige la Pasqua osserva ancora oggi antiche tradizioni popolari. Molto amata l'Osterpecken o Preisguffen, bizzarra gara in cui le armi sono uova sode decorate e che vede impegnati gli abitanti del paese dopo la Santa Messa domenicale. Nella Pasqua altoatesina le uova vengono decorate dai bambini con i colori più accesi, svuotate e poi appese ad un ramo come segno di buon auspicio.

I Sacri Vasi di Mantova In Lombardia, a Longardore, durante la Settimana Santa, viene allestita una rappresentazione della Passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo e la città si trasforma in un'antica Gerusalemme. A Mantova, il Venerdì Santo, sull'altare maggiore della Basilica, avviene l'Ostensione dei Sacri Vasi. Si crede che i vasi contengano alcune gocce rapprese di sangue di Gesù Cristo, miste a terriccio. Alla sera i due reliquiari vengono portati in processione per le vie del centro storico cittadino; alla testa del corteo c’è il vescovo di Mantova.

Lo scoppio del carro A Firenze si svolge la cerimonia dello "scoppio del carro", cerimonia che risale ai tempi della prima Crociata (1096). Un carro viene trasportato da buoi bianchi dal piazzale fino al duomo, tra esso e l'altare maggiore viene teso un filo di ferro su cui viene fatta scivolare una colombina con un ramoscello d'olivo nel becco, pronta a portare la miccia al carro per accenderne i fuochi. La sera del Giovedì Santo si svolge a Castiglione di Garfagnana la Processione dei Crocioni. I personaggi che partecipano alla manifestazione rappresentano gli apostoli, i soldati romani e gli appartenenti alle confraternite, tutti rigorosamente muniti di cappucci e fiaccole.

Le sagre del Lazio Nel Lazio per le festività pasquali i numerosi comuni della provincia si animano di feste e sagre. A Palombara Sabina, il Venerdì Santo viene rappresentata la passione di Cristo. Anche a Tarquinia le strade cittadine ospitano la Processione del Cristo Morto. A Minturno in provincia di Latina si celebra la festa di Pulcherini in occasione del Venerdì Santo. Si tratta di una suggestiva rappresentazione della Via Crucis che si snoda per il centro storico. A Tuscania la processione è degli Incappucciati: dietro alla statua della Vergine sfilano uomini incappucciati che trascinano i piedi nudi, legati in catene.

Le processioni delle confraternite sarde Molto suggestivi i riti sardi. A Sassari le celebrazioni si aprono con la messa nelle chiese delle monache Cappuccine e con la benedizione delle palme nella Chiesa della Santissima Trinità. Qui tutta le settimana è costellata da numerose processioni e suggestive rappresentazioni che si devono soprattutto al sopravvivere delle confraternite di santa Croce, dei Misteri, del SS. Sacramento e dei Servi di Maria. Il martedì la processione dei SS. Misteri attraversa il centro Storico della città ricorda la Passione di Cristo. Mercoledì si svolge ad opera della Confraternita del SS. Sacramento la deposizione di Cristo nella chiesa della Santissima Trinità, culmine di un corteo partito dalla Chiesa di Sant’Antonio Abate. Celebrazione di grande effetto è la rappresentazione della Madonna dei Sette Dolori: una statua della Vergine Maria viene portata in processione dai membri di tutte le confraternite alla ricerca del Figlio morto. Il Venerdì Santo si ripete il rito della deposizione del Cristo, seguito dalla Via Crucis e dalla processione del Cristo morto. Domenica si svolge il suggestivo rito dell’incontro tra Madre e Figlio. La Madonna, comincia il suo percorso in Piazza Sant’Antonio e vaga per le vie della città per arrivare in Piazza Colonna Mariana dove avviene il commovente incontro con il Cristo Risorto.

La culla di Gesù A Catanzaro, il rito della Naca - la culla in cui viene deposta la statua di Gesù - è una processione che affonda le proprie radici nel Seicento. La domenica di Pasqua, a conclusione della messa a Vibo Valentia, a Laureana di Borrello e in altri piccoli paesi della provincia, si svolge un rito commovente accompagnato dall’inno trionfale della banda e dal finale scoppio dei petardi. A Bagno Calabro la tradizione dà vita ogni anno a l’affruntata, l’incontro della Madonna col Cristo Risorto. Dalle chiese vengono portate all’esterno, a spalla da volontari, le statue di Gesù, della Madonna e di San Giovanni evangelista.

La teatralizzazione siciliana Quello che maggiormente colpisce, in qualsiasi città o piccolo paese della Sicilia, durante i riti della Settimana Santa, è la partecipazione dei cittadini che vivono le processioni o sacre rappresentazioni, partecipando come se la tragedia del Cristo fosse un fatto di famiglia e come se al posto di Gesù ci fosse il figlio di ciascuno. In ogni luogo si trovano infinite sfumature, celebrazioni particolari, scenografie emozionanti e incredibili, costumi che riprendono quelli di antichissime confraternite; si fanno pellegrinaggi e cortei di uomini o di animali bardati per la festa sfilano per le strade delle città. I suoni della Pasqua sono quelli di campane che pare non debbano mai avere fine. Il ciclo commemorativo di passione, morte e resurrezione di Cristo è reso ancor più veritiero attraverso precise forme di teatralizzazione e drammatizzazione da cui emerge, dominante, il contenuto umano e terrestre dell’evento: la Sicilia diviene un grande palcoscenico commovente e partecipato di scenografie del dolore e della gioia.

Con la fusione di dati del folcore ed elementi liturgici ufficiali, la Settimana Santa è quel periodo in cui viene portato in scena un copione nel quale i protagonisti sono il Bene che sconfigge il Male, l’Angelo che sconfigge il Diavolo, la Vita sconfigge la Morte.

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