L'Italia da scoprire

Luci, onde, natura: quel "testamento" di Zaha Hadid ad Afragola

La stazione di Afragola è stata progettata da Zaha Hadid che è venuta a mancare prima della sua inaugurazione: l'edificio è ammirato in tutto il mondo

Luci, onde, natura: quel "testamento" di Zaha Hadid ad Afragola

La stazione di Afragola non passa inosservata, neppure da lontano. Se si attraversano in auto le zone dell'area metropolitana di Napoli, e poi su, su, fino al confine con il basso Casertano, solo questo edificio rompe la monotonia dei campi agricoli, delle fabbriche e delle case con i tetti di tegole spioventi.

E un occhio attento scorge anche la mano della progettista che immaginò questa affascinante struttura futuristica: la designer Zaha Hadid. L’architetto progettò infatti questa stazione ferroviaria che la Bbc non ha esitato a definire “una sorprendente struttura a serpentina con un tetto in Corian e vetro che inonda di luce il suo interno”.

Perché la stazione di Afragola è tanto speciale

Stazione di Afragola

Come un ponte lungo 500 metri a forma di z con quattro livelli, si estende diagonalmente su tutti gli otto binari - si legge sul magazine di lingua tedesca Adac in merito alla stazione di Afragola - […] La sua finitura opaca di 20.000 metri quadrati è la più grande mai utilizzata su un progetto in Italia. Grandi lastre di vetro al suo interno formano forme sinuose e ricordano l'immagine di un treno in movimento. Dall'interno, i 5.000 metri quadrati di vetro offrono prospettive del vicino Vesuvio, che ha rappresentato anche una sfida progettuale e costruttiva: a causa del vulcano, l'edificio è stato suddiviso in più zone di un massimo di 50 metri”.

Dall’esterno, quelle forme sinuose sembrano proiettare il territorio in un non luogo, ma ciò è dovuto solo a uno sguardo superficiale. In realtà, la stazione è una costruzione sopraelevata, una sorta di ponte sui binari, che non cancella la linea del paesaggio, anzi la esalta e costruisce un continuum con la retta dell’orizzonte pianeggiante.

All’interno, le ampie vetrate esterne filtrano la luce in modo naturale, creando simmetrie e asimmetrie sulle pareti e sul pavimento, dando l’impressione di un’illuminazione solare costante anche quando fuori è nuvolo. Ai lati degli 8 binari che compongono la stazione di Afragola, si trovano inoltre due strisce di parco, quasi a rimarcare quel connubio, già molto presente nell’edificio, tra natura e mano dell’essere umano. Qui, il bianco della ferrovia non è a contrasto col verde della campagna o con l'azzurro del cielo ma è un bianco che ha assorbito tutti i colori della natura.

Stazione di Afragola

Ma non si tratta solo e semplicemente di una meraviglia di design. La stazione progettata da Zaha Hadid è pensata anche per ridurre al minimo gli spostamenti dei passeggeri che devono cambiare binario per prendere una coincidenza, attraverso una sola galleria principale, di ampio respiro.

L’idea alla base della costruzione non è quella di un punto per partenze e arrivi, perché la funzionalità è importante ma in questi casi non è tutto: lo spazio ospita delle sezioni integrate nell'insieme, con diverse finalità, tra le quali vale la pena citare la sala convegni e le stanze espositive che ospitano le mostre di arti figurative più disparate.

La storia di questa stazione è partita alla fine del 2003 con la presentazione del progetto di Zaha Hadid: l’inaugurazione ha avuto luogo nel 2017. Purtroppo l’architetto non ha potuto vedere la sua opera compiuta, essendo venuta a mancare prematuramente l’anno prima.

Al suo nome è oggi dedicato il piazzale antistante la struttura ferroviaria, a perenne memoria della sua grande opera d’arte perfettamente funzionale e bellissima.

Commenti