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Neive, la bellezza mozzafiato dei colli delle Langhe

Alla scoperta di Neive, un piccolo e affascinante borgo medievale immerso nelle meravigliose langhe: tra storia, tradizioni ed enogastronomia

Neive, la bellezza mozzafiato dei colli delle Langhe

Il delizioso borgo medievale di Neive è immerso nei panorami mozzafiato delle Langhe e conserva un'immutabilità stilistica senza tempo. Infatti la parte storica del borgo, edificata su di un poggio, è rimasta fedele al disegno iniziale, preservando tutta la bellezza delle origini.

L'ampliamento successivo si è sviluppato sul pianoro sottostante e prende in nome di Neive Borgonuovo. Collocato a più di 300 metri sopra il livello del mare, Neive è entrato di diritto nel club dei Borghi più belli d'Italia, conservando inalterato quel fascino bucolico e raffinato, che riesce a donargli il vicino paesaggio vitivinicolo delle Langhe.

Neive, il borgo medievale dell'alta borghesia

Langhe

Il piccolo comune italiano di Neive, o "Nèive" come è più noto in Piemonte, si colloca deliziosamente all'interno delle panoramiche Langhe. È parte integrante della provincia di Cuneo, a pochi chilometri da Alba e da Asti. Una collocazione del tutto amabile tra vigneti e vegetazione, da percorrere a piedi, in bicicletta o anche a cavallo. La posizione strategica della parte alta e più antica del borgo ha sempre favorito commerci e redditizie produzioni, trasformando la stessa Neive nella dimora prediletta dalle famiglie più ricche. Non a caso la cittadina prende il nome da una nobile e importante famiglia romana, nota come "Gens Naevia" o "Naevii", che vi prese dimora nei tempi più antichi.

La storia del borgo affonda le radici nel tempo, prima come insediamento romano e successivamente attraverso la dominazione degli Ungari e dei Saraceni, che fecero edificare il primo castello fortificato della zona, oggi presente unicamente con una torre quadrangolare. Durante il periodo medievale venne eretto il Monastero di Santa Maria del Piano, gestito dai monaci benedettini, e in grado di predominare l'intera vallata. Il borgo passò attraverso la gestione e le faide delle varie signorie del posto e finì al centro di una contesa territoriale tra Alba e Asti, con la vittoria di quest'ultimo.

Nel XIV secolo vennero edificate delle mura a protezione del borgo e successivamente Neive passò prima sotto il dominio francese e poi spagnolo, per poi tornare tra le mani dei Savoia. La riforma delle province del Ducato consentì a Neive di smarcarsi da Asti per tornare sotto Alba, per poi ottenere il riconoscimento di municipalità sotto la Repubblica Cisalpina, successivamente sotto la guida dei Savoia, fino alla condizione attuale grazie alla nascita della Repubblica Italiana.

Neive, cosa fare e cosa visitare

Neive

Siamo nella terra dei quattro vini più importanti delle Langhe - Barbaresco, Barbera, Moscato e Dolcetto – circondata da vigneti, vallate e storia. Un contesto che invita alla calma, alla serenità, alla degustazione consapevole e alla contemplazione del posto stesso. Del resto Neive, con il suo borgo medievale, è una vera perla rara di bellezza, in grado di accogliere con grazia i tanti visitatori di passaggio, pronti a solcare le stradine acciottolate che caratterizzano i percorsi del borgo, fino alla sommità della stessa cittadina o alla Torre dell'Orologio. Il centro di Neive è la sua piazza principale, ovvero Piazza Italia, dove si affacciano le principali sedi amministrative del posto, come Palazzo Borghese - ora sede del comune e con eleganti mattoni a vista - e l'antico Palazzo del Municipio, caratterizzato da archi e lesene.

Come anticipato, Neive era il luogo preferito dall'alta borghesia e nobiltà del posto e, per questo motivo, molte delle architetture predominanti sono le antiche dimore delle famiglie di un tempo. A partire dalla Casaforte dei Conti Cotti di Ceres, seguita dal Palazzo della contessa Demaria e dal Palazzo dei Conti di Castelborgo. Tra i luoghi di culto da visitare, Neive vanta la presenza della chiesa dell'Arciconfraternita di San Michele e la Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo. Un tempo cinto da alte mura, il borgo permetteva solo due ingressi: San Rocco e San Sebastiano, dove sorgono le omonime chiesette a protezione del luogo stesso. Dell'antica struttura sono rimaste solo gli infernotti, ovvero delle gallerie dove allevatori e contadini potevano riposare.

Ancora oggi il borgo è una meta turistica molto ambita, non solo per le sue bellezze storiche e architettoniche, ma anche per i tanti tour enogastronomici organizzati dalle attività commerciali del posto. Vere e proprie gite tra vigneti, allevamenti, cantine, enoteche, osterie e botteghe locali. Per degustare e assaporare i vini a chilometro zero della zona, ma anche le pietanze tipiche come la bagna cauda, la carne cruda all'albese, seguita dai tajarin al ragù, dai ravioli del plin con burro e salvia, passando per il brasato al barolo e concludendo con l'immancabile dolce: il bunet piemontese.

Infine una bella passeggiata tra le vie del borgo, fino alla vicina panchina gigante verde, potrà agevolare una corretta digestione, oltre a favorire la possibilità di godere di una vista mozzafiato in pieno relax.

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