Roma

Litorale romano, nonostante i controlli c'è un mondo di piccoli evasori fiscali

Quadro sconfortante tracciato oggi a Capri
dall'Associazione Contribuenti italiani:
negli stabilimenti lo scontrino è un optional

Ha destato preoccupazione, in tutto il litorale romano, il quadro tracciato oggi a Capri dall'Associazione Contribuenti italiani di «diffuso fenomeno di evasione fiscale degli stabilimenti balneari» nel nostro Paese. Naturalmente i diretti interessati non ci stanno. «Mi sembra un quadro esagerato- commenta Andrea Tritarelli, titolare della Capannina di Maccarese - qui nel Lazio, la nostra categoria tra studi di settore, controlli della finanza, dell'Ispettorato al lavoro e della Capitaneria, è super monitorata: da noi gli scontrini nei servizi di spiaggia vengono rilasciati. Per Marco Falsarella, gestore del «Singita» di Fregene «appare un colpo troppo duro ed indiscriminato alla categoria: è indubbio che può esserci chi si ne approfitta in negativo ma oggi chi sgarra, paga: siamo super controllati settimanalmente e siamo sotto i riflettori, almeno in questa zona è così ma anche in Romagna, dove abbiamo esperienze lavorative».
Eppure qualche smagliatura, nei commenti dei frequentatori di attività balnaeri sul litorale, emerge. Eccome. «Vado al mare spesso a uno stabilimente del lungomare di Ostia ponente - riferisce un cittadino - e quando vado al chiosco bar rararamente mi rilasciano lo scontrino fiscale, a meno che non lo richieda eplicitamente». Un'altra ragazza di Fiumicino aggiunge: «Alla cassa gli scontrini per lettini e ombrellone sono regolarmente emessi; ma mi è capitato che, se chiedo il lettino direttamente sul'arenile e pago direttamente al bagnino, non mi viene rilasciato nulla. È un andazzo che di frequente capita».
Su tutto il litorale pontino invece già dalla prossima settimana partiranno i controlli in materia di evasione fiscale e lavoro nero predisposti dal comando provinciale della Guardia di Finanza su tutto il litorale pontino. Le verifiche sugli stabilimenti balneari, chioschi bar e locali di ristorazione si intensificheranno poi nel periodo di massima affluenza turistica, tra la fine di luglio e il mese di agosto.

Al momento, dalla sezione operativa della Guardia di finanza spiegano che, tra stabilimenti balneari e ristoranti, non emerge «una grossa evasione fiscale, ma una piccola evasione che riguarda soprattutto ditte individuali e piccole strutture che non sempre emettono scontrini fiscali».
Le violazioni maggiormente rilevate dalla Finanza riguardano invece il lavoro in nero del personale impiegato nelle strutture ricettive della costa pontina.

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