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Liverpool, mai così male dal 1928. E Hodgson è già in bilico

Dopo 8 giornate, i Reds sono ultimi in Premier League. Ma il tecnico prova a difendersi: «Il ko nel derby contro l'Everton? La nostra migliore prestazione...»

La migliore prestazione della stagione non basta al Liverpool per evitare l'ennesima sconfitta in campionato che costa l'ultimo gradino della Premier League. Neppure la presenza in tribuna a Goodison Park di John W. Henry, il nuovo proprietario del club, porta bene ai Reds che escono sconfitti dal 214º derby di Merseyside.
La partita più attesa, l'ennesima delusione di una stagione malinconicamente destinata al fallimento. Solo sei punti in otto uscite di campionato, una sola vittoria e quattro battute d'arresto, ultimo posto in classifica davanti a West Ham solo grazie alla differenza reti. Eppure per Roy Hodgson - secondo i bookmakers inglese, il manager della Premier più a rischio d'esonero - quella contro l'Everton è stata la migliore gara dei suoi ragazzi fin qui.
«Il primo tempo è stato equilibrato e nella ripresa abbiamo dominato, senza però trovare il gol. Siamo stati sfortunati, è un periodo negativo. Il mio esonero? Sarebbe triste se dopo appena otto gare venissi cacciato». Qualche segnale di ripresa in effetti si è visto. Ma certo che sia Steven Gerrard che Fernando Torres, i due pilastri della squadra, sono ancora lontani dai loro standard abituali. Inevitabile così che i Reds stiano vivendo il peggiore inizio di campionato dal 1928 quando in panchina sedeva George Patterson. Un battesimo da incubo per Henry che ha dovuto ammettere come il Liverpool abbia bisogno di una radicale ristrutturazione, in campo e fuori. La sua società, la New England Sport Ventures proprietaria anche della franchigia dei Boston Red Sox, ha finalizzato l'acquisto del club lo scorso venerdì sborsando 342 milioni di euro. Il giorno dopo Henry ha incontrato la squadra ma evidentemente il suo arrivo non è bastato a risollevare l'umore affranto dello spogliatoio. «Ci sarà da lavorare tantissimo - ha ammesso Henry -. E non sarà facile.

Per il momento posso solo dire che siamo consapevoli del lavoro che ci attende per metterci allo stesso livello degli altri grandi club».

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