Lotta ai tumori cerebrali

Neuroscienziati a Roma per creare una rete internazionale di ricerca sui tumori cerebrali. Giovedì e venerdì ad un incontro, organizzato dal professor Giulio Maira, direttore dell'Istituto di neurochirurgia dell'università cattolica del Sacro Cuore, hanno partecipato 43 studiosi provenienti da Europa, Stati Uniti e Canada, esperti della genetica, della biologia molecolare e cellulare, dell'imaging e del trattamento delle neoplasie cerebrali. Il professor Antonio Iavarone (Columbia university) ha illustrato una anomalia genica nelle cellule di pazienti con glioblastoma, uno dei tumori cerebrali più diffusi.
Un tumore al cervello può essere benigno o maligno, a lento o a rapido accrescimento. Di quelli primari (quindi non metastatici da altre neoplasie) ne esistono di tanti tipi, e solo alcuni sono davvero pericolosi. L'insorgenza di queste neoformazioni è spesso asintomatica per anni, poi, un brutto giorno, producono disturbi più o meno invalidanti a seconda dell'area cerebrale in cui si sviluppano. I principali tipi di tumori cerebrali sono i gliomi, una composita famiglia di neoplasie che a loro volta si distinguono in astrocitomi, oligodendrogliomi e ependimomi a seconda che si sviluppino nelle diverse cellule gliali, quelle che fungono da supporto del sistema nervoso centrale. Altri tipi di tumori al cervello sono i medulloblastomi (tumori maligni che insorgono in età pediatrica), i meningiomi e i neurinomi che sono in genere benigni.
Nella fase iniziale, le neoplasie cerebrali danno sintomi sfumati, si accentuano man mano che il tumore cresce. Tra i segnali d'allarme generali da non trascurare, vi è la cefalea o emicrania intensa, che aumenta con gli sforzi. Altri sintomi: le crisi epilettiche, la nausea e il vomito a digiuno, i disturbi visivi, la perdita di equilibrio, le vertigini, i disturbi nella deambulazione per i tumori del cervelletto. Anche la debolezza o paralisi muscolare in associazione ad un annebbiamento delle capacità di giudizio e al rallentamento delle facoltà intellettive devono essere considerati con attenzione per i tumori del lobo frontale. La cecità o la perdita parziale della vista possono rivelare neoplasie che interessano il lobo occipitale. Deficit mnemonici, difficoltà del linguaggio, deficit auditivi, alterazioni dell'umore, difficoltà ad articolare i discorsi, sono segnali di possibili tumori del lobo temporale. La perdita della capacità di guardare verso l'alto può indicare un tumore pineale. La perdita di sensibilità del braccio o di tutto il lato del corpo può segnalare un tumore del lobo parietale (destro o sinistro).
Per le neoformazioni maligne, e spesso anche benigne, la soluzione chirurgica, quando possibile, è quella più indicata. Nei tumori maligni sovente si procede ad un ciclo di radio o chemio terapia per ridurre le dimensioni della neoformazione prima di rimuoverla chirurgicamante. I glioblastomi sono forme cancerose facili alle recidive. Nei Paesi occidentali ogni anno 21 persone ogni 100mila sono colpite da un tumore cerebrale. In Italia si diagnosticano circa 5.700 casi di tumori del sistema nervoso centrale.
Secondo il Central Brain Tumor Registry of United States i più frequenti sono i gliomi che rappresentano circa il 40% di tutti i tumori cerebrali primitivi. Si sviluppano dalle cellule gliali, deputate a svolgere importanti funzioni, come la produzione di mielina, la sostanza bianca che riveste i nervi permettendo che l'impulso nervoso si trasmetta. I gliomi comprendono alcuni sottotipi che spesso prendono il nome dal tipo di cellula colpita.

Gli astrocitomi derivano dagli astrociti, chiamati così perché le cellule sono a forma di stella.

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