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L'ultima dei catastrofisti: le isole? Faranno tutte la fine di Atlantide

Nel 2100 il mare si alzerà, inondando Maldive ed Europa. Ma c'è da crederci?

L'ultima dei catastrofisti: le isole? 
Faranno tutte la fine di Atlantide

Preparate pinne e maschere da sub. Nel 2100 saremo infatti tutti cittadini di Atlantide. Beh, proprio tutti, forse no: a rimanere con i piedi per terra rimarranno solo gli abitanti d'alta montagna, mentre quelli delle isole e delle zone costiere saranno già a bagnomaria. Non è un film, ma l'ennesimo scenario catastrofista ipotizzato dagli studiosi dell'Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change). Secondo questi cervelloni se la temperatura del pianeta supererà i due gradi, il livello del mare salirà fino a 20 cm nel 2050 e a 49 nel 2100. La conseguenza di ciò? «Saranno a rischio tutte le città costruite sulle coste (l'Olanda ha già avviato i lavori rinforzo delle dighe) e molte isole rischiano pesanti inondazioni fino a rimanere sommerse se l'aumento del mare si combina con tifoni e piogge intense. In particolare quelle più piccole, il cui suolo sale di pochi metri appena sul livello del mare».
Di seguito una mappa delle zone più vulnerabili.
ISOLE DEL PACIFICO. Micronesia, le isole Salomone, le Marshall, le Fiji, le Samoa, Nauru, Kiribati, Tonga, Tuvalu, Palau e Vanuatu rischiano di essere sommerse in meno di 90 anni, secondo gli studi della Federazione delle isole del Pacifico.
Già da un anno, con l'intensificarsi di eventi atmosferici estremi, come tifoni e piogge torrenziali, hanno avuto un assaggio di quello che succederà: le alte maree hanno spesso completamente inondato il suolo, distruggendo campi coltivati e contaminando l'acqua. Gli abitanti di Carteret, isola della Papua Nuova Guinea o Papuasia, sono già stati trasferiti tutti così come quelli di Banabans.
MALDIVE. Più a nord, e in un altro oceano, il rischio non cambia. L'atollo corallino è fra i più minacciati al mondo dai cambiamenti climatici. Con un'altitudine media di poco più di 2,10 metri, le Maldive rischiano di scomparire a causa dell'aumento del livello dei mari. Per questo, il mese scorso, con un'azione dimostrativa il governo si è riunito sott'acqua per attirare l'attenzione del mondo e mandare il loro SOS a Copenaghen. Dove non andranno per il rosso delle casse dello Stato.
PAURA ANCHE IN EUROPA E MEDITERRANEO. Ogni Paese che si affaccia sul mare rischia di perdere parte delle zone costiere.
Alto il rischio per il Mediterraneo, secondo un recente rapporto Onu: Venezia inondata, il delta del Nilo scomparso, intere isole come le Baleari sommerse in meno di 100 anni se solo il livello del mare salirà di qualche centimetro. Ma anche al Nord, in Olanda, già lo scorso anno il governo ha avviato i lavori per rinforzare le dighe. E nel Golfo di Riga, in Lettonia, si preparano a rinforzare gli argini del fiume che potrebbe perdere il suo delta.
Ps
Niente paura. I cervelloni dell'Ipcc sono famosi per i loro allarmi. Più che altro,m bufale..

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