Controcultura

La lunga corsa del leopardiano D'Avenia

In una classifica a bassissimo voltaggio (anche confrontandola con i valori dell'anno scorso nello stesso periodo), in vetta è tornato Alessandro D'Avenia con L'arte di essere fragili. Come Leopardi può salvarti la vita (Mondadori), che vende poco più di 5mila e duecento copie. Al secondo posto scivola invece J. K. Rowling con Animali fantastici e dove trovarli. Screenplay originale (Salani). Raggiunge quota 4mila e trecento copie. Quanto basta per distanziare di un migliaio di copie Luca Bianchini e il suo Nessuno come noi (Mondadori), libro molto liceal generazionale che ha un solido pubblico di riferimento, a Torino e non solo. In questo contesto l'unica novità di rilievo è l'irrompere in classifica di Georges Simenon (1903-1989) e de La casa dei Krull (Adelphi). Il libro, che in Italia era uscito la prima volta nel 1965 per Mondadori, macina in questo suo ritorno ben 3mila duecento copie. Si tratta di un giallo, capace di tenere assieme la tensione dell'indagine e un ragionamento sociale profondo sul pregiudizio e la diversità, e non stupisce che abbia una marcia in più anche rispetto a romanzi molto più recenti. Tanto per dire che i libri di qualità non è tanto difficile venderli.

Va notato che Roberto Saviano è ormai calato sino al decimo posto della top ten. La paranza dei bambini (Feltrinelli) vende 2mila e trecento copie. Il libro ha venduto molto, ma c'è da dire che nella gara a due che ha visto contrapposti D'Avenia e Saviano come dominatori della classifica (la Rowling gioca in una categoria a parte dove sta solo lei) alla lunga l'ha spuntata D'Avenia. Per un po' Saviano l'ha sorpassato, ma la tenuta sulla distanza sembra proprio premiare lo scrittore palermitano. E, visto che stiamo parlando di percorsi a lunga durata, se si guarda alla narrativa straniera Paula Hawkins con La ragazza del treno (Piemme) è quarta (2mila copie).

Questo romanzo d'esordio è sulla cresta da più di un anno e mezzo.

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