Stile

Métrographe, la nuova misura del tempo libero e dello sport

Il crono «daily» di Parmigiani Fleurier: appeal urbano e giovanile

Fabrizio Rinversi

L'esigenza della gran parte di coloro che indossano l'orologio nella quotidianità è quella di scegliere un modello che sia un fedele compagno di vita, ossia calibrato per indicare il tempo del lavoro, dello sport o della serata con gli amici in un locale di classe. Tale filosofia «urban» ha spinto Michel Parmigiani, straordinario maestro orologiaio (ci si perdoni questo roboante attributo, ma quando all'innato talento si abbinano, in egual misura, passione e, soprattutto, umiltà, viene naturale utilizzarlo), a creare, nel contesto squisitamente «huat-de-gamme» del «suo» brand Parmigiani Fleurier, una serie mirata, nelle sue parole, «ad ampliare il pubblico del marchio e costituire, sempre secondo i rigorosi standard di Parmigiani, un parametro di accessibilità». L'ha denominata Metro, a sottolinearne l'inequivocabile spirito «daily», e la declinazione cronografica, chiamata Métrographe è stata oggetto, quest'anno, di un'importante revisione grafica e di design.

Questo modello s'inserisce nella collezione Tonda e rispettando, senza concessioni, i criteri di qualità assoluta dell'eccezionale tradizione svizzera, cerca d'imporne un messaggio creativo unico ed identificativo. Sottolinea Michel in tal senso: «Nel disegnare gli orologi Parmigiani Fleurier, ho sempre cominciato dal loro profilo, lavorandoci per giorni interi: ricercavo ergonomia e armonia, partendo dalle anse a forma di goccia, per definire la cassa. Una volta stabilito il profilo, il resto dell'orologio si è sempre imposto da solo, come il risultato naturale di questa base immutabile e sempre riconoscibile.

Il profilo dei nostri orologi, e lo ritroviamo anche nel nuovo Tonda Métrographe, attraversa e riunisce tutta la collezione, è la firma orologiera di Parmigiani Fleurier». Un concept di fondo sul quale Michel ha impostato alcuni interventi evolutivi rispetto alle precedenti versioni Métrographe, quali la scala tachimetrica, ad incorniciare indici orari sfaccettati ridotti in lunghezza, l'apertura ad arco di cerchio della data, spostata dal 6 al 12 (da notare il numero «1» in rosso, elemento iconico di Parmigiani), i contatori crono, ridisegnati per renderli più dinamici e leggibili, risultato di un nuovo equilibro proporzionale: su di essi, spicca la finitura azurée (richiamata anche sulla fascia degl'indici), mentre i piccoli secondi al 3 (fondo mat) riprendono lo schema a doppia lancetta proposto nel Tonda Chronor Anniversaire (celebrativo, lo scorso anno, del ventennale di Parmigiani Fleurier), scorrente alternativamente su due scale sovrapposte a semicerchio.

L'appeal urbano del Métrographe, infine, è confermato dall'impiego dell'acciaio su di una cassa «ben» dimensionata a 40 mm, e da quadranti distribuiti su cromie neutre come il nero e il bianco argentato.

Il movimento automatico, è il calibro di manifattura PF315, dotato di modulo supplementare per la cronografia.

E, benché tutto questo sia il frutto di valutazioni geometriche e matematiche, per ottimizzare la grafica espressiva di un orologio, Michel Parmigiani non rinuncia mai ad una visione «metafisica» del segnatempo: «Il motore del successo dell'orologeria è l'amore, la passione irrazionale che non risponde ad alcuna logica».

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