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La mamma lo sgrida, lui assolda un killer

da New York

Di mamma ce n’è una sola, si dice. E ognuno, generalmente, le vuole un bene da morire. Ma c’è chi invece le vuole un male da morire. È il caso di un ragazzo del Maryland voleva nei confronti della madre era un distacco assoluto: ha cercato di assoldare un killer che le «mettesse in corpo due pallottole», per usare le sue stesse parole. In cambio dell’omicidio era disposto a dargli il fuoristrada del patrigno.
Cory Ryder, 17 anni, è finito davanti ai giudici della Saint Mary’s County proprio con questa accusa: aver cercato di ingaggiare un assassino professionista affinché uccidesse sua madre che lo rimproverava.
La donna, Shannan Troiano, 35 anni, risposata con un dirigente scolastico dopo che in giovanissima età si era separata dal padre di Cory, ha accettato di raccontare al Washington Post la sua atroce storia. Ammettendo di non sapere «se piangere perché è una tragedia o ridere perché è uno scherzo».
Preoccupata per il fatto che il figlio - che aveva lasciato la scuola - sembrava perennemente in conflitto con il mondo, la donna dopo una serie di litigi sempre più violenti si era confidata con un’amica. Le aveva raccontato che ormai non riusciva più a controllare il figlio, che era stato anche messo sotto programma di recupero, ma si rifiutava di dialogare con lei. Aveva addirittura trovato in una pagina del computer del figlio un messaggio in cui Cory confidava a un amico di volerla uccidere.
«Mi devo preoccupare, o è solo uno scherzo?». L’amica ne aveva parlato con un detective, il quale si era offerto di verificare se il ragazzo facesse sul serio. Fingendosi un killer professionista, aveva preso contatti con lui fino ad arrivare a un appuntamento, al quale non solo il ragazzo si era presentato, ma era addirittura arrivato a offrirgli il fuoristrada del patrigno come pagamento per l’omicidio della mamma.
Nell’incontro, ha riferito il detective alla polizia, tra le altre Cory usò queste parole nei confronti della madre: «Due pallottole sono tutto ciò che merita».
Il ragazzo è già stato assegnato ai «Juvenile Services». Gli assistenti sociali ascoltati finora hanno riferito in un’udienza che Cory si presenta come un ragazzo molto gentile, molto ben educato, disponibile con tutti. «Deve solo completare il suo comportamento sociale e imparare a controllare la rabbia», dicono.


I giudici hanno stabilito che Cory Ryder dovrà restare in custodia nell’ambito di uno specifico programma di riabilitazione riservato ai minorenni.

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