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Mancini: «A questo ritmo potevo giocare anch’io...»

Fabrizio Aspri

da Roma

Francesco Totti, come promesso, è seduto a bordo campo. Con lui c’è sempre Bruno Conti, come la serata magica del derby, ma stavolta il capitano segue la partita all’altezza della lunetta del calcio d’angolo. E Totti canta persino l’inno della Roma, commentando: «Questa città è imbarazzante, è il pubblico migliore del mondo. Il nostro è un grande gruppo e io devo essere vicino ai compagni. Il secondo posto? Da tifoso ci penserei anch’io, ma stiamo con i piedi per terra».
Chi non lo è stato di sicuro sono quei tifosi che hanno bruciato due auto prima del match vicino al ministero degli Affari Esteri e, dopo la partita, quelli che hanno incendiato due moto parcheggiate in largo De Bosis.
Quanto all’Inter, soddisfatto Materazzi: «Abbiamo concesso poco a questa Roma record. Aveva ragione Mancini ad arrabbiarsi con me per il gol giallorosso. Sono andato molle su Mancini che aveva il pallone tra i piedi, volevo evitare il rigore. Insomma non sono stato abbastanza deciso. Ma questa è una pecca della squadra, perché non riusciamo a entrare in campo cattivi agonisticamente. Comunque dobbiamo prendere esempio dalla Roma, da questi ragazzi che corrono e non si fermano mai». Contento a metà Roberto Mancini: «Il risultato non mi soddisfa, ma il pari arrivato alla fine è giusto. Madornale il nostro errore sul primo gol. Al ritmo del primo tempo potevo giocare anch’io, giocavamo troppo bassi con Pizarro e Cambiasso, poi ci siamo svegliati.

E non sono soddisfatto nemmeno di me, delle mie scelte».

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