Una mano tesa a chi soffre nel segno del suo fondatore

Centri residenziali e ambulatori si prendono cura ogni giorno di 10.000 persone in situazioni di fragilità

Massimiliano Finzi

Istituita oltre 60 anni fa da don Gnocchi per assicurare cura, riabilitazione e integrazione sociale a mutilatini e poliomielitici, la Fondazione che porta il suo nome ha progressivamente ampliato raggio d'azione e attività, continuando a rispondere - spesso con soluzioni innovative e sperimentali - ai bisogni delle persone più fragili. Grazie a un modello «distintivo», finalizzato alla presa in carico globale del paziente nel suo percorso socio-sanitario, oggi la Fondazione accoglie, cura e assiste bambini e ragazzi con disabilità, affetti da patologie acquisite e congenite; pazienti di ogni età che necessitano di interventi riabilitativi in ambito neuromotorio, cardiorespiratorio, pneumologico e oncologico; persone con esiti di traumi, colpite da ictus, sclerosi multipla, sclerosi laterale amiotrofica, morbo di Parkinson, malattia di Alzheimer o altre patologie invalidanti; anziani non autosufficienti, malati oncologici terminali, pazienti con gravi cerebrolesioni o in stato vegetativo prolungato.

Riconosciuta Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, la Fondazione Don Gnocchi conta oltre 5.500 operatori, tra personale dipendente e collaboratori professionali, destinatari di una costante azione formativa. L'attività si articola negli ambiti sanitario-riabilitativo (in regime di ricovero residenziale e day-hospital, ambulatoriale e domiciliare); socio-assistenziale (Centri diurni integrati, residenze sanitario-assistenziali, interventi domiciliari, ricoveri di sollievo, Centri residenziali per cure palliativ...); socio-educativo (centri diurni disabili, residenze sanitarie per disabili, degenze diurne riabilitative, comunità-alloggio, case-vacanza). Le prestazioni sono erogate in regime di accreditamento con il Servizio sanitario nazionale in 28 Centri residenziali (a cui si affiancano una trentina di ambulatori territoriali), in 9 regioni, con 3.696 posti letto.

Intensa è l'attività di ricerca scientifica e di formazione ai più diversi livelli. Riconosciuta Organizzazione non governativa (Ong), la Fondazione Don Gnocchi è inoltre impegnata in progetti di solidarietà nei Paesi in via di sviluppo. Inoltre, raccoglie e rilancia l'appello con cui don Carlo - del quale si ricorda quest'anno il 60° anniversario della morte - volle affidare la propria opera a quanti gli stavano accanto, continuando a promuovere importanti progetti di sviluppo e potenziamento delle proprie strutture. È una sfida costante, per confermare il ruolo e il prestigio raggiunti in ambito sanitario e assistenziale e riqualificare la propria presenza nel Paese, coniugando managerialità e solidarietà, capacità organizzativo-gestionali e prossimità, in coerenza con la missione ereditata dal fondatore.

Il servizio alla vita, accanto alle persone più fragili, rimane il motivo di fondo di ogni iniziativa, per questo la «Don Gnocchi» riceve il sostegno della solidarietà privata e gode dell'appoggio delle istituzioni. Nei centri residenziali e negli ambulatori territoriali gli operatori della Fondazione Don Gnocchi si prendono cura ogni giorno di quasi 10.000 persone in situazione di fragilità. E sono sempre più utilizzati sistemi tecnologici robotizzati con strumentazioni estremamente avanzate.

A Milano, ad esempio, è stato di recente avviato il Care lab, un innovativo progetto per riabilitare i bambini con problemi neuromotori, attraverso il gioco, grazie all'utilizzo della realtà virtuale.

Commenti