Cultura e Spettacoli

Il Marocco tra tradizione e modernità: ecco il Paese che cambia al femminile

Lo Spazio Forma inaugura Il Marocco che cambia nelle storie delle donne di Larache. Il cambiamento del Paese nelle foto di Marta Sarlo

Il Marocco tra tradizione e modernità: 
ecco il Paese che cambia al femminile

Milano - Un mosaico di contesti umani differenti a comporre quello che oggi è il Marocco. Dalla medina alla bidonville, dalla giovane sarta alla parrucchiera imprenditrice, dall’insegnante di taekwondo alla receptionist. Attraverso le storie e i volti di nove donne, immortalate negli scatti Marta Sarlo (Contrasto) e nelle video-interviste di Fatima Bianchi, la mostra Femmes - Il Marocco che cambia nelle storie delle donne di Larache rappresenta il cambiamento di un Paese a due vie, proteso tra tradizionalismo e modernità, attraverso una lettura tutta al femminile.

Il vero volto del Marocco Ospite a partire da domani allo Spazio Forma di Milano, la mostra intende raccontare tutte le incongruenze di un Paese bellissimo ma che può fare ancora paura. Naja Ennaji, 39 anni, immigrata con la famiglia dal Rif al quartiere povero di Wafa a Larache, era analfabeta e grazie al corso di alfabetizzazione e di sartoria con accesso al microcredito, nell’ambito del progetto Cesvi in Marocco, ha avviato una sartoria in proprio. A tre mesi dall’apertura gli affari vanno bene, Naja sorride soddisfatta e con lei suo marito, molto tradizionalista, all’inizio restio a farla lavorare. Altre sue amiche hanno seguito il suo esempio e due dei suoi figli hanno frequentato i corsi di sartoria e cameriere, con una prospettiva diversa per tutta la famiglia. Naja mostra orgogliosa i suoi abiti confezionati per ogni occasione con modelli presi da magazine patinati con le ultime tendenze protese tra tradizione e modernità. Fatine Ouazzani, 26 anni, ha sempre lavorato per mantenersi gli studi perché la famiglia è in difficoltà economiche. Dopo gli studi in lingue e dopo il corso da cameriera e una contemporanea esperienza come receptionist, viene assunta presso l’hotel Ramda Al Mohades a Tangeri. Un lavoro che le consente di interagire con clienti di nazionalità diverse, che accoglie parlando perfettamente francese, inglese, spagnolo. Fatine ha realizzato il suo sogno e può anche aiutare economicamente la sua famiglia. Avrebbe potuto lavorare all’estero ma grazie a questa opportunità preferisce lavorare nel suo paese.

Un mondo spaccato a metà Due contesti completamente differenti, da un quartiere povero di Larache ad un hotel a 4 stelle a Tangeri ma dietro la stessa determinazione: ciascuna donna ha fatto il suo passo verso il futuro. Entrambe rappresentano il futuro volto del Marocco, letto attraverso gli occhi delle donne, che dopo la riforma del codice della famiglia nel 2004, vogliono un ruolo attivo nella famiglia e nella società e, come in tanti paesi del sud del mondo, rappresentano un motore di sviluppo economico e di cambiamento sociale. Grazie al progetto è stato creato il centro di formazione professionale Wafa all’interno dell’omonimo quartiere che organizza corsi di alfabetizzazione e formazione professionale per gli abitanti delle bidonville, spesso donne analfabete e giovani disoccupati.

Oltre 300 persone partecipano ogni anno a corsi di informatica, cucina, pasticceria, sartoria, cameriere e parrucchiere con successivo stage e accesso a fondi di micro-credito per l’avvio di attività commerciali.

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