Cultura e Spettacoli

Mc Ewan è alla svolta «umoristica» (e ambisce al Premio Wodehouse)

È tra i maggiori autori inglesi viventi ma i toni dei suoi romanzi sono spesso cupi e tragici («Bambini nel tempo» e «Il giardino di cemento»). La giuria del premio di letteratura umoristica, però, ha considerato il suo ultimo romanzo («Solar») degno di competere

Soprannominato «Ian Macabre» per i toni cupi di molte delle sue narrazioni, a sorpresa il celebre scrittore britannico Ian McEwan è stato inserito tra i finalisti del più prestigioso premio umoristico di lingua inglese, l'edizione 2010 del Wodehouse Prize for Comic Fiction. McEwan, finora niente affatto considerato un autore comico, è stato scelto come finalista per il suo ultimo romanzo «Solar», uscito in Gran Bretagna nel marzo scorso, storia di uno scienziato cinquantenne, corpulento e odioso, che scopre come produrre energia dalla fotosintesi.
La cinquina dei finalisti che si contendono il premio intitolato a P.G. Wodehouse, oltre all'autore di «Espiazione» e «Bambini nel tempo», sono Paul Murray (con il romanzo «Skippy Dies»), Tiffany Murray («Diamond Star Halo»), David Nicholls («One Day») e Malcolm Pryce («From Aberystwyth With Love»).
Il vincitore assoluto sarà annunciato a fine maggio in occasione dell'Hay Literary Festival, che si svolgerà in Galles. E secondo le indiscrezioni di stampa, McEwan è in pole position come vincitore. Peter Florence, direttore dell'Hay Festival e giurato del Wodehouse Prize, ha detto che il romanzo «Solar» di McEwan «gioca intorno ai confini del realismo», affrontando «con sublime leggerezza ed ironia» un tema complesso come quello dei cambiamenti climatici.
Insomma il percorso dell'autore di «Cortesie per gli ospiti» è stato lungo e tortuoso, ma alla fine McEwan sembra aver conquistato quella solare ironia e quell'understatement affatto britannico che lo renderebbero degno emulo di Pelham Grenville Wodehouse. I cupi toni dei suoi drammi esistenziali (come non ricordare «Bambini nel tempo» e «Il giardino di cemento») sembrano solo un pallido ricordo in questo suo nuovo romanzo «Solar». A dirlo non siamo noi (in Italia il libro arriverà soltanto nel prossimo inverno per Einaudi) ma gli stessi selezionatori del premio Wodehouse. Gente che è cresciuta a pane e umorismo british grazie alle storie di Blendings e alle lucide analisi del mitico Jeeves, una delle figure più autentiche di tutta la letteratura mondiale.
Se c'è una cosa di cui gli inglesi vanno fieri è proprio la produzione letteraria di sir Wodehouse.

Chissà che un giorno non si possa dire la stessa cosa anche di Ian McEwan.

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