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Michael Bloomberg spende 250 milioni di dollari per riconquistare New York

Mai nessun politico aveva speso così tanto della sua fortuna personale per diventare sindaco della città

Mai nessun uomo politico americano ha speso così tanto per essere sindaco di New York: oltre 250 milioni di dollari della sua fortuna personale.
Parliamo di Michael Bloomberg, che salvo improbabili sorprese dell'ultimo minuto, sarà eletto per la terza volta alla guida della Grande mela la prossima settimana.
I sondaggi parlano chiaro: il miliardario americano (il suo patrimonio è stimato in oltre 16 miliardi di dollari), politico indipendente, è ampiamente in testa, con 18 punti di vantaggio sul suo avversario William Thompson, attuale assessore al Bilancio, timidamente appoggiato dal suo partito, quello Democratico.
Secondo l'ultimo sondaggio della Quinnipiac University, a Bloomberg vanno il 53% delle intenzioni di voto, a Thompson il 35%, mentre il 10% degli elettori si dice tuttora indeciso a poche ore dall'ultimo dibattito televisivo.
Secondo i calcoli del New York Times, Bloomberg aveva speso, alla fine della settimana scorsa, 85 milioni di dollari per l' elezione di martedì prossimo.
Una somma che potrebbe raggiungere i 140 milioni di dollari alla vigilia del 3 novembre, secondo i calcoli dello stesso quotidiano. Il suo avversario ha raggiunto a malapena i 6 milioni di dollari complessivi.
Bloomberg, con i suoi 250 milioni complessivi, ha quindi speso molto di più del governatore del New Jersey Jon Corzine, un ex senatore e ex numero uno della Banca d'Affari Goldman Sachs, giunto a quota 130 milioni. Anche Corzine affronta le urne martedì prossimo, rischiando però di non essere rieletto nel Garden State, tradizionalmente in mano ai Democratici.
Un altro miliardario, Steve Forbes, presentandosi alle primarie del Partito Repubblicano in vista delle elezioni presidenziali nel 1996 e nel 2000, aveva speso complessivamente 114 milioni di dollari.
Per puntare a un terzo mandato, Bloomberg ha fatto cambiare la legge, che prevede una sola rielezione, dal Consiglio comunale, irritando non pochi suoi elettori.

Lo ha ricordato anche il New York Times, dichiarando però il proprio appoggio al sindaco uscente e non al democratico Thompson.

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