Roma

Michele Zarrillo e l’alfabeto dei sentimenti

Claudio Fontanini

Un viaggio musicale di oltre due ore tra vecchi e nuovi successi che colpiscono dritti al cuore, una voce calda e potente capace di regalare emozioni ed energia con la forza del talento e della professionalità, uno spettacolo elegante, raffinato e trascinante che preferisce la sostanza agli inutili lustrini. Dopo il debutto al Teatro dell’Aquila di Fermo il 24 aprile, arriva a Roma il 6 maggio (Auditorium Conciliazione ore 21) «L’alfabeto degli amanti», il nuovo tour di Michele Zarrillo che prende il nome dall’omonimo album uscito due mesi fa sulla scia dell’applaudita partecipazione sanremese e che si concluderà il 26 maggio ai Giardini dell'Arena di Padova. Accompagnato sul palco da un ottima band (Alfredo Golino alla batteria, Cesare Chiodo al basso, Lorenzo Maffia alle tastiere, David Pieralisi e Roberto Di Virgilio alle chitarre e Giuseppe Bono al violino), il cantante romano offrirà il meglio della sua trentennale produzione oltre al materiale del suo nuovo cd, scritto ancora una volta insieme all'amico compositore Vincenzo Incenzo. Cinque giorni e L’elefante la farfalla, L’acrobata e Una rosa blu, La notte dei pensieri e Ragazza d’argento, Maddalena e I giorni di una vita fino al nuovo singolo Soltanto un attimo, alla splendida ballata black Solo senza di te e a Ad un uomo da me, uno degli 11 brani del nuovo cd al quale Michele si sente più vicino. «È il pezzo più profondo del disco e al quale mi lega inoltre un tenerissimo ricordo: è l’unica traccia dell’Alfabeto degli amanti che mio padre ha potuto ascoltare prima di morire 4 mesi fa. Non viviamo certo in un’epoca felice ma il mondo forse è così da quando esiste. Odio, guerre, pazzia: ogni generazione ha sognato un mondo nuovo in una sorta di punto e a capo capace di ristabilire valori e certezze ma, come canto nel pezzo, “l’uomo non vuol capire e il conto non può più tornare”». Schivo, sensibile e musicista vero (se non lo avete mai ascoltato dal vivo scoprirete un magnifico chitarrista) Zarrillo, che ha scelto l’Auditorium per la sua ottima acustica («È una delle migliori a Roma e per me è una grande soddisfazione suonarci per la prima volta dopo essere stato spettatore di tanti concerti di musica classica e internazionale») è molto soddisfatto dell’andamento delle prime date del tour. «L’Alfabeto degli amanti è un disco eterogeneo nel quale convivono vari generi e sensazioni» ci dice il cantante «e quello che canto rappresenta me stesso in ogni momento. Mi piace alternare momenti dilatati ad altri aggressivi ed esprimermi completamente senza i vincoli riduttivi dei quattro minuti televisivi. Ho lavorato sodo ma stavolta non cambierei nulla di quello che ho fatto».
In tempi di «usa e getta», però, è sempre più difficile imporre un prodotto artistico. Nonostante la cupezza dei tempi, però, Zarrillo è ottimista. «Ho sempre una grande fiducia nel pubblico che troppo spesso è prigioniero dei grandi network, capaci di condizionare il sentire comune a colpi di omologazione. La ricetta giusta è continuare a puntare sulla qualità, un esercizio irrinunciabile che alla lunga paga».
Info: 06.

39725530; 06.4827403

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