Sport

Milan, Giampaolo e il trequartista del futuro: occhi su Vignato, baby fenomeno del Chievo

Il Milan ha messo gli occhi su Emanuel Vignato, baby prodigio del Chievo Verona retrocesso senza gloria in Serie B al termine del campionato. Non la piazza ideale per esprimere il proprio potenziale, ma le prestazioni del giovane italiano gli sono valse l’attenzione di diversi club italiani ed europei. Incluso il Diavolo, dove Giampaolo lo inquadrerebbe nella posizione di trequartista.

Milan, Giampaolo e il trequartista del futuro: occhi su Vignato, baby fenomeno del Chievo

Emanuel Vignato nasce il 24 agosto 2000 a Negrar di Valpolicella, in provincia di Verona, da padre italiano e madre brasiliana e fa tutta la trafila nelle giovanili del Chievo. Esordisce in Serie A il 20 maggio 2017 nella sconfitta per 5-3 contro la Roma, incontro del quale ha trovato popolarità la battuta di Francesco Totti a lui rivolta (“Mi dai due anni dei tuoi?”), una settimana prima del suo ritiro. La stagione successiva la disputa interamente con la Primavera, dove si è messo in mostra segnando 7 gol e fornendo 3 assist in 23 partite. Nel campionato di Serie A di quest’anno, vissuto alternandosi al campionato Primavera, lo ha visto trovare maggior impiego: 10 partite, 1 gol (nella vittoria contro la Lazio) e 1 assist, mentre in Primavera ha messo al tabellino 5 gol in 12 partite. Non ci si lasci ingannare dai numeri: la produzione offensiva dei clivensi quest’anno è stata povera di qualità e di opportunità, emergere per un talento in rampa di lancio era oggettivamente più difficile che in altri contesti. Sono le prestazioni, più dei numeri, a convincere che il ragazzo avrà futuro.

Nello scacchiere rossonero

Il prezzo è fissato e non è proibitivo: le richieste dei veneti sono di 8 milioni. Il Milan e Giampaolo vorrebbero fare di lui il trequartista del futuro, giocatore dal chiaro potenziale ma ancora acerbo se si tratta di dovercisi puntare su un’intera stagione. Per il percorso di crescita del ragazzo, tuttavia, ci sarebbero poche alternative migliori, sia dal punto di vista filosofico, perché l’idea di calcio di Marco Giampaolo è volta al possesso palla e allo sviluppo dell’azione per vie centrali, sia dal punto di vista dell’impiego: sebbene non dovesse partire titolare, Giampaolo ha la consuetudine di cambiare sempre il trequartista a partita in corso, solitamente tra il 55’ e il 70’, per mantenere lucidità in chi fa il collante tra i reparti e dando, in questo modo, minutaggio a più giocatori. Perché Giampaolo è un allenatore che ruota i giocatori, li prova e li alterna. E a volte li riposiziona. Alla Sampdoria sono memori della trequarti presidiata da Gaston Ramirez, Saponara, Caprari, e in emergenza anche Defrel e Praet. Praet che nasce trequartista, ma che è stato reinventato mezz’ala. Così come Lucas Torreira, anche lui nato trequartista ed ora uno dei centrocampisti centrali più forti in circolazione: l’importante per il neoallenatore del Milan è alzare il proprio rendimento. Marco Giampaolo ama plasmare il talento e affinarlo alla ricerca della bellezza e dell’efficienza, con Emanuel Vignato avrebbe del materiale tecnico interessante sul quale lavorare.

Per il bene del Milan e chissà, magari anche quello della Nazionale di domani.

Commenti