Fine di un'era. Da oggi possiamo dire addio alla mascherine al chiuso e all'obbligo del Green pass che tanto ha fatto discutere il Paese, diviso in una lotta «di religione» tra favorevoli e contrari. A Milano sono state una ventina le manifestazioni che da agosto a fine novembre hanno attraversato il centro inneggiando alla libertà. Bene, da oggi non sarà più obbligatorio esibire il certificato verde per viaggiare, sedersi al tavolo di un ristorante o assistere a uno spettacolo. La data del primo maggio segna un cambio di fase anche per l'uso della mascherina, che è stata per oltre due anni il simbolo della pandemia. L'obbligo resterà fino al 15 giugno solo nei luoghi chiusi dove maggiore è il rischio di contagio, ovvero sui mezzi, nelle discoteche, alle manifestazioni sportive al chiuso, in teatro e al cinema, a scuola, negli ospedali. Le scelte del governo sono accolte con sollievo, ma anche con qualche polemica. Nel mondo del cinema c'è rabbia e preoccupazione. Per il presidente dell'Unione editori e distributori dell'Anica, Luigi Lonigro, la proroga delle Ffp2 nelle sale «potrebbe mettere in ginocchio un comparto già da tempo in una crisi profonda», mentre non è così per i teatri. Nei negozi, nei supermercati e in tutte le aziende private comprese palestre, centri sportivi non c'è più obbligo di indossare la mascherina, ma potranno essere siglati accordi tra il datore di lavoro e i dipendenti per farle indossare in alcune situazioni di rischio. I criteri sono gli stessi applicati alla pubblica amministrazione: raccomandato di utilizzarle nei luoghi affollati e dove non è possibile mantenere il distanziamento. Assoluta libertà per avventori e clienti: l'ingresso in tutti i locali pubblici e privati sarà libero, ma il ministro della Salute Roberto Speranza ha comunque raccomandato ai cittadini «la massima cautela soprattutto quando si sta in luoghi chiusi e dove c'è una forte presenza di persone».
Obbligatorie invece sui mezzi pubblici, treni, aerei e navi mentre è facoltà del cliente indossarla sul taxi. In vigore l'obbligo a scuola fino alla fine dell'anno, ma bastano le chirurgiche. Negli ospedali e nelle strutture sanitarie è confermato l'obbligo per medici e operatori, ma anche per pazienti e accompagnatori.
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