«Il mio orologio? Parla al cuore» Storia di una scommessa vinta...

Carlo Varzi

Ruben Tomella ha lanciato la scommessa Gagà Milano dodici anni fa. Un'interpretazione disincantata, ironica ma identificativa dell'orologio di qualità. E nulla, a oggi, sembra essere cambiato: «Il mio approccio è sempre legato all'emozione», esordisce Ruben. «Le strategie e la gestione arrivano dopo. Se il nostro modo di creare fosse preparato e studiato a tavolino non saremmo più noi. Decidendo di pancia è più facile essere creativi e davvero indipendenti». Creatività e applicazione sono il motore della costante evoluzione del brand: «La corona alle 12 e le anse pronunciate rimarranno sempre nel nostro DNA, ma la ricerca dei materiali, le colorazioni e le combinazioni fra loro sono la mia quotidianità». E un passaggio fondamentale è stata la strutturazione, in terra elvetica, della Manufacture Gagà SA: «Quattro anni fa i problemi per l'approvvigionamento del movimento a carica manuale aumentavano e la qualità non mi soddisfaceva. Così è diventato per me prioritario mettere mano alla produzione del meccanismo, della fase di emboîtage e al controllo di qualità. La scelta più appropriata non poteva essere che la Svizzera». Il fatturato arriva dall'estero, Giappone e Cina in primis, ma Tomella ha previsto, a brevissimo, l'avvio di un vero «Progetto Italia» ritenendo maturi i tempi per l'accelerazione del business nel nostro Paese: «Vi saranno presto importanti novità e, oltre all'apertura di altre boutique, abbiamo acquisito un'importante partecipazione di un laboratorio d'assistenza italiano: un'eccellenza che diventerà riferimento mondiale per il post-vendita Gagà Milano». Imprescindibile una comunicazione ben calibrata, ora che accanto al dandy internazionale anche la clientela femminile si sta dimostrando sempre più curiosa: «Oggi, operiamo attraverso gli Eventi ed i Social, protagonisti del 50% della nostra comunicazione. Da poco abbiamo siglato, forse, il nostro più importante accordo dalla nascita dell'azienda che comporrà l'altro 50%.

È per noi una grande scommessa e ci aspettiamo un ritorno strepitoso».

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