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La "Mission: Impossible" è non ripetere le sfide

Ethan Hunt è uno di quelli che non si arrendono

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Ethan Hunt è uno di quelli che non si arrendono. Deve impossessarsi delle due metà di una chiave che disinnesca una bomba letale per l'umanità. Ha la consegna del silenzio perché nessuno dei protagonisti del film conosce il senso della missione, a differenza dello spettatore. La trama è avvincente e soprattutto estiva e, per dirla con le vacanze, un'arena all'aperto è la morte sua. Si fa per dire ovviamente, non per rivelare sviluppi che sorprenderanno. Perché la settima e - per ora - ultima puntata di Mission: Impossible - Dead Reckoning - Parte uno non solo avrà un seguito che sarà l'annunciata parte due, ma non lascia tranquilli in poltrona, e questo è ciò che lo spettatore si attende, scegliendo questo film. Pregio e difetto al tempo stesso, visto che la delusione maggiore sarebbe la staticità, ma il pericolo, in questa prospettiva, è scongiurato.

Bene, dunque, ma il dinamismo - scontato - dell'agente dell'Imf mal si coniuga con la ripetitività delle sfide estreme e delle imprese del secolo. Il film - diciamolo chiaro - sfiora le tre ore (160 minuti per essere precisi) e i continui inseguimenti con annessa conquista, perdita e riconquista della famigerata chiave tra sfide e ammazzamenti, treni che deragliano e donne malmenate, voli in moto oltre il dirupo per atterrare sui convogli in corsa, rischiano di risultare alla fine ripetitive nel senso che è tutto tanto. Forse perfino troppo. Avremmo applaudito Ethan Hunt anche con qualche «miracolo» in meno. L'impressione insomma è che la trama semplicistica e sintetizzabile in poche parole sia ampliata a dismisura per creare uno spettacolo capace di far trascorrere una serata intera - obiettivo raggiunto - e mostrare l'altra faccia dell'estremo che al pubblico piace sempre molto, anche per la qualità estetica di alcune riprese. Attualità e postmodernità cinematografica la fanno da padroni, ma anche nel cinema dovrebbe valere la proprietà associativa degli elementi.

Tagliando qualche scena di combattimenti il risultato non cambia.

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