La capacità di produrre energia anche secondo la modalità «zero-emissioni» è uno dei fiori allocchiello di Atel. Sugli oltre 17,8 terawattora annui prodotti dalloperatore elvetico in Europa, 8,8 sono generati con sistemi senza emissioni di CO2, pari al 49%. Una percentuale che pone Atel tra gli attori del mercato elettrico europeo più virtuosi.
Atel, comunque, è un grande fornitore di energia che si preoccupa concretamente di rispondere ai fabbisogni di aziende, istituzioni e famiglie. Quindi, se da una parte lo sforzo per ridurre il più possibile limpatto ambientale della produzione energetica è tra le priorità della società, dallaltra Atel si preoccupa affinché lofferta di energia risponda a più requisiti contemporaneamente: sicurezza, economicità e rispetto per lambiente. «Mirando a questi obiettivi, che devono essere perseguiti contemporaneamente - spiega Piero Manzoni, top manager di Atel Energia - noi siamo da sempre stati fautori dellutilizzo di un mix di fonti per la generazione di elettricità. Ovvero: termoelettrico da fonti fossili, nucleare, acqua, vento e sole. Se dovessimo basarci unicamente sul vento potremmo avere energia pulita ma non sicura e a buon mercato. Il vento può venire a mancare». E gli impianti eolici non sono molto economici, così come quelli per il fotovoltaico. Ciononostante Atel ha deciso di impegnarsi nella sperimentazione anche in questo campo entrando con il 30% nel gruppo Moncada di Agrigento, attivo sia nelleolico sia nel fotovoltaico.
A conferma dellimpegno nelluso di fonti rinnovabili da parte di Atel è anche il ricorso - spiegabile anche con lorigine «alpina» dello storico operatore elvetico - alle centrali idroelettriche. Comprese anche quelle cosiddette «mini-idro», cioè costruite sfruttando piccoli dislivelli o per corsi di acqua fluente, per produrre energia elettrica sufficiente per le necessità di qualche piccolo paese e villaggio. Le centrali del Vercellese producono insieme circa 26 GWh annui. Sempre nellidroelettrico, Atel può prelevare fino al 20% della capacità produttive di tre grandi centrali di Edipower.
Se la maggior parte dellenergia prodotta in Italia da Atel proviene da centrali termoelettriche (quindi non a zero emissioni), che però diventano sempre più ecosostenibili con il passare del tempo e laffinamento della tecnologia, bisogna considerare che la società può importare altra energia prodotta da impianti che non emettono CO2 e altri gas serra: parliamo del nucleare. In Svizzera, Atel dispone già di due centrali nucleari in comproprietà con altri operatori, ma una delle quali gestita direttamente da Atel Stessa: quella di Gösgen, a circa 350 chilometri da Milano. Inoltre Atel ha iniziato la fase di fattibilità per il progetto di altri due impianti nucleari in territorio elvetico.
Mix di fonti per fornire elettricità Preciso impegno nel «rinnovabile»
Sicurezza, economicità e rispetto dellambiente sono i punti fermi. Il ruolo dei siti nuclerari in Svizzera e i progetti futuri legati allatomo
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