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Mladic compare davanti ai giudici dell'Aja "Ho solo difeso il mio Paese e la mia terra..."

L’ex generale serbo bosniaco Ratko Mladic si presenta in aula con il berretto in testa. Non si dichiara né innocente né colpevole: "Ho solo difeso il mio popolo e il mio Paese". Poi dice di essere gravemente malato e chiede due mesi di tempo per leggere tutte le accuse

Mladic compare davanti ai giudici dell'Aja 
"Ho solo difeso il mio Paese e la mia terra..."

L'Aja - Certo, l'aspetto fisico mostra un uomo in là con gli anni, con qualche problema di salute. Ma è pur sempre il "boia di Srebrenica", Radko Mladic, quello che compare in aula all’Aja davanti al Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia. E, come gesto si sfida, si presenta con il berretto in testa. Quando il giudice, dopo avergli  letto i capi di imputazione gli chiede come vuole dichiararsi, se colpevole o innocente, preferisce non rispondere. Ma lo fa con calcolo, evitando di rimanere in silenzio. Prende la parola e spiega di essere "gravemente malato". Così chiede due mesi di tempo per preparare la sua difesa e potersi difendere dalle accuse. Il giudice gli concede altri trenta giorni. La nuova udienza è fissata per il 4 luglio. L'ex generale 69enne si è seduto, scortato da due ufficiali della corte, dietro al banco degli imputati. Era la prima volta che compariva dinanzi alle telecamere dopo l’ingresso, martedì, nel penitenziario dell’Aja. A differenza dell’ex leader serbo-bosniaco, Radovan Karadzic, che decise di difendersi da sé, Mladic è accompagnato dall’avvocato nominato dalla corte, Aleksandar Aleksic.

Cos'ha detto Mladic al giudice "Signor Orie - ha detto Mladic al giudice olandese Alphons Orie - lei forse è più anziano di me. Vorrei ricevere quello che lei ha appena letto, tutte queste terribili accuse contro di me, leggerle io stesso assieme al mio avvocato. Si tratta di parole mostruose, terribili, che non avevo mai sentito prima contro di me".

Ho solo difeso il mio popolo... Il generale ha usato gli ultimi minuti dell’udienza davanti al Tpi per dire "al mondo" che lui "ha agito in difesa del suo popolo e del suo paese» e non ha ucciso individui "in quanto musulmani o croati". "Non ho ucciso in Libia o in Africa, ho solo difeso il mio paese", ha dichiarato. Mladic ha anche detto di non avere paura di nessuno ("io sono il generale Ratko Mladic") e che la sua durata "dipende da chi sta sopra di noi".

Ma come sta davvero il generale? Le condizioni di salute di Mladic sono uno dei principali interrogativi in questo momento. L’accusato ha detto di essere molto malato e di aver bisogno di "due mesi di tempo" per leggere la montagna di carte, relative alla sua accusa. Il Tribunale lo ha già rassicurato dicendogli che, mentre sarà detenuto all’Aja, riceverà tutte le cure mediche necessarie. Una cosa è certa: da quello che si è visto in aula Mladic è in gradio di muovere entrambe le braccia. Subito dopo l'arresto, invece, si era diffusa la voce che avesse un braccio ormai paralizzato. E' solo un piccolo dettaglio, ma conferma che sulle condizioni di salute dell'ex generale girano molte voci poco realistiche. Che lui, con tutta probabilità, contribuisce ad alimentare. 

L'orgoglio: cammino da solo "Ciò che mi dà fastidio di tutta questa procedura - ha detto Mladic - è che avrei preferito di essere ucciso dalla polizia in Serbia o in America piuttosto che leggere quello che è stato scritto su di me". Mladic ha anche chiesto con tono imperativo di non essere aiutato a camminare dalle guardie del carcere. "Posso camminare da solo: non voglio essere accompagnato o aiutato. Se ho bisogno di aiuto lo chiederò. Ma posso camminare da solo: io sono il generale Rakto Mladic", ha ripetuto con espressione sprezzante.

Ridotti i capi di imputazione La procura intanto ha condensato le accuse riducendo i capi di imputazione da 15 a 11 proprio per dare rapidità al processo ed evitare che evitare che finisca in un nulla di fatto (come accadde per l’ex presidente jugoslavo, Slobodan Milosecviv, morto nel 2006 senza una sentenza). Durante la lettura dei capi di accusa, Mladic ha scosso la testa. All’inizio dell’udienza, il presidente della Corte ha invitato Mladic a identificarsi e ha constatato che l’ex generale dichiara di non essere nato nel 1942, come riportano i documenti, ma nel 1943.  

Le madri di Sbrebrenica "Siamo felici di essere qui, ancora una volta, a vedere gli occhi insanguinati del criminale che ha ucciso in nostri figli nel 1995". È quanto ha dichiarato Munira Subasic, a capo dell'Associazione delle madri di Srebrenica, in merito al processo che vede imputato Mladic. La Subasic ha però aggiunto: "Sono triste perché molte madri non sono più in vita per assistere a questo momento. Madri che hanno trovato ossa appartenenti ai propri figli, sepolti senza testa e mani, la cui unica speranza era che lui fosse arrestato.

Ma non sono più qui".

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