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Quei mille morti senza nome, 17 anni dopo l'11 settembre

Ora arrivano nuove tecniche genetiche per identificare i resti trovati sotto le macerie delle Torri gemelle

Quei mille morti senza nome, 17 anni dopo l'11 settembre

Furono 2.753 le persone che persero la vita negli atentati che l'11 settembre 2001 aprirono un profonda ferita negli Stati Uniti dell'allora presidente George W. Bush. Una ferita che ancora non si è rimarginata, dato che, a 17 anni di distanza dalla strage, ancora più di mille resti sono senza un nome.

Ma ora arrivano nuove tecniche genetiche, che potrebbero aiutare a identificare le spoglie recuperate dalle macerie del World Trade Center, permettendo così ai famigliari di dare una sepoltura ai propri cari. Già nel 2001, i resti recuperati erano stati analizzati, ma ora si stanno ripetendo tutte le analisi con l'uso di nuove procedure: "Dobbiamo ringraziare il capo dell’équipe degli analisti medici che nel 2001 decise di conservare tutti i resti umani ritrovati nella speranza che in un futuro potessero migliorare le tecniche di indagine", ha dichiarato Mark Desire, come riporta il Corriere della Sera. Desire è a capo del team del laboratorio di analisi del World Trade Center Protocol.

Con la nuova tecnica, i resti ossei verranno inseriti in una camera di azoto liquido a quasi -200 gradi. Così facendo, le ossa si indeboliranno e sarà più facile ridurle in polvere ed estrarre in modo più semplice e in maggior quantità il Dna necessario all'identificazione.

L'ultima vittima dell'11 settembre era stata identificata qualche settimana fa: i resti appartenevano a Scott Michael Johnson, all'epoca 26enne, che lavorava come operatore finanziario all'89esimo piano della Torre Sud.

Sono ancora oltre mille, però, le spoglie senza nome.

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