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83 senatori chiedono ad Obama di aumentare il budget militare per Israele

Il programma di assistenza militare è attualmente fissato a 3 miliardi di dollari l'anno. Israele ne chiede 4,5.

83 senatori chiedono ad Obama di aumentare il budget militare per Israele

"Alla luce delle continue minacce, siamo pronti a sostenere un nuovo accordo, sostanzialmente migliorato ed a lungo termine, per fornire ad Israele tutte le risorse di cui ha bisogno per difendersi e preservare così il suo vantaggio militare nella regione". E’ questa la nota ufficiale firmata da 83 dei 100 senatori degli Stati Uniti avanzata al presidente Barack Obama. Il candidato presidenziale democratico ebraico Bernie Sanders, non è tra i firmatari.

I senatori chiedono ad Obama la firma di un nuovo MOU (memorandum of understanding), programma di assistenza militare attualmente fissato a 3 miliardi di dollari l'anno. L’attuale memorandum scadrà nel 2018. Israele chiede aiuti militari con budget ritoccato a 4/4,5 miliardi di dollari l’anno. L'amministrazione Obama vorrebbe cementare un nuovo accordo decennale con Israele prima della fine del mandato, soprattutto dopo aver raggiunto un accordo nucleare con l'Iran, fortemente osteggiato da Gerusalemme.

Il Senato propone inoltre di prendere in considerazione un aumento dei fondi per i programmi congiunti di difesa missilistica. Gli Stati Uniti hanno sviluppata o finanziato congiuntamente tutti e tre i livelli di difesa missilistica di Israele: Iron Dome (corto raggio), David's Sling (medio raggio) ed Arrow (lungo raggio).

Nell’ultima “shopping list” presentata lo scorso Novembre, Israele ha chiesto anche una nuova squadriglia di F-15 e tra i dodici ed i venti V-22 Osprey. La capacità di firmare nuovi accordi con la Boeing, però, dipende dalla portata finale del nuovo pacchetto di aiuti degli Stati Uniti.

Per gli F-15I equipaggiati con radar AESA, il costo complessivo dell’operazione è stimato in dieci miliardi di dollari.

Il V-22, (già richiesto nel 2012) sarebbe utilizzato per l’infiltrazione e l’esfiltrazione dei reparti speciali in territorio iraniano.

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